07 luglio 2014 alle 18:57aggiornato il 07 luglio 2014 alle 18:57
Il figlio del boss Bernardo Provenzano:"Vedo mio padre solo da lontano"
La cronaca dell'ultimo incontro tra Angelo Provenzano e suo padre avvenuto all'ospedale milanese San Paolo.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Angelo Provenzano, figlio del boss Bernardo, attualmente in regime di 41 bis (il carcere duro) in ospedale, ha scritto il resoconto dell'ultimo incontro col padre, avvenuto il 12 giugno scorso: "Sono abituato a fare visite (non colloqui perché non interagisce dal gennaio 2013) separato dal suo letto con un banco di scuola, ma non posso toccarlo. A Milano (San Paolo) non c'è il banco fra me e il letto, come all'ospedale di Parma: c'è il vetro del 41 bis". La cronaca, pubblicata dal quotidiano Il Garantista, prosegue: "Ti viene detto che, per portarlo lì, devono staccare la spina del materasso antidecubito: al mio buon cuore far durare la visita mensile anche meno dell'ora prevista", dice il figlio del boss, che ormai è totalmente incapace di intendere e volere. "Sono dietro il vetro e gli infermieri lo portano dall'altro lato della stanza. Entrano con lui due guardie del Gom: una a lato del letto, l'altra gli regge la cornetta del citofono - racconta Angelo - Lo chiamo tante volte, ma non riesco neppure ad attrarre il suo sguardo perché guarda il soffitto. Io sono osservato e, dopo un quarto d'ora di pugni battuti sul vetro nel tentativo di farmi guardare, sento di essere arrivato. Interrompo il colloquio, dico che va bene così". Poi "rientrano gli infermieri e lo portano via. Le guardie mi 'liberano', mi aprono la porta. Devo rimuovere, per adesso, tutto il turbinio di emozioni: devo parlare col medico. E' un medico diverso da quello di Parma, ma la diagnosi e la prognosi non cambiano. Se lo portiamo fuori dall'ospedale può vivere 48 ore... Grazie. Abbiamo parlato di un essere vivente solo per tubi, macchine e terapie". "Se è così incapace, come è, ho il dovere di tutelarlo. Vengo nominato dal giudice tutelare di Milano amministratore di sostegno dell'incapace. Era mio padre!". Infine: "Le mie nuove funzioni (compresa la richiesta di cartella clinica), mi spiega il Gom presente, non potrò esercitarle se non con il consenso del ministero. Sono, credo, l'unico amministratore di sostegno 'incapace'".
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