Il contrattacco dell’Iran a Israele: massima allerta in Italia, convocato il comitato di sicurezza
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sente i prefetti. Aumentati i controlli su ambasciate, consolati, associazioni e luoghi di aggregazione legati a TeheranPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Allerta massima, dopo il contrattacco iraniano a Israele cominciato ieri sera, per le rappresentanze dell’Iran in Italia: ambasciate, consolati, associazioni e luoghi di aggregazione.
Per fare il punto della situazione sulla minaccia e rimodulare le misure, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato per domani pomeriggio il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al Viminale con i vertici delle forze di polizia e dell'intelligence. Alla base della decisione c’è non solo il timore legato alle possibili proteste che potrebbero svolgersi nei prossimi giorni, ma anche alle azioni dei cosiddetti “lupi solitari” o comunque di soggetti ritenuti particolarmente a rischio per la sicurezza nazionale.
Il Viminale, a quanto si apprende, effettuerà una ricognizione degli obiettivi ritenuti più a rischio - ce ne sarebbero almeno 250 -, dagli uffici diplomatici fino alle sedi di associazioni o comunità legate a Teheran. Inoltre proseguiranno le azioni di intelligence e antiterrorismo, mantenendo aperti i canali di comunicazione con i Paesi arabi non allineati alla politica iraniana.
Rimangono sotto stretta osservazione, ovviamente, sinagoghe e moschee, ma anche le sedi delle comunità ebraiche, compreso il ghetto di Roma dove l'allerta è già ai massimi livelli da mesi. La zona è blindata, ma affollata anche da tanti turisti, nonostante le tensioni in Medio Oriente.
Da ieri i voli da e per Teheran e Tel Aviv sono stati cancellati o rimandati, con i rispettivi scali a scartamento ridotto per via della chiusura degli spazi aerei. La Farnesina, che ha tranquillizzato sulla situazione dei militari italiani impegnati nell'area di crisi, sconsiglia ufficialmente i viaggi "a qualsiasi titolo" in Iran, invitando invece a rinviare gli spostamenti in Israele se "non dettati da ragioni impellenti e non procrastinabili".
Non vengono trascurate le università.
«Non parlerei di allarme - ha tranquillizzato la ministra dell'Università, Anna Maria Benini - ma piuttosto di un momento delicato. Un momento segnato da un crescendo di episodi di intolleranza, come riflesso anche delle tensioni internazionali». A preoccupare, inoltre, sono anche le manifestazioni che saranno organizzate in tutta Italia in occasione del 25 aprile.
(Unioneonline/s.s.)