Via libera dalle Regioni all’obbligo di green pass per i luoghi a rischio assembramento. Con la certificazione verde che dovrà essere presentata anche in zona bianca per concerti, spettacoli ede eventi vari, viaggi e sport.

Ancora aperta la trattativa sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente è di prevedere il pass a una sola dose oppure il tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

La strada scelta è dunque quella di scongiurare la chiusura totale, anche in caso di risalita dei contagi, consentendo ingressi nei luoghi affollati solo a chi risulta immunizzato, oppure guarito o negativo a un tampone. E l’ipotesi è anche quella di un percorso “a tappe”, con strette successive per garantire una protezione dai contagi e consentire a chi ancora non ha avviato o completato il percorso vaccinale di ottenere la certificazione.

CONFINDUSTRIA – Fa anche discutere, anche se per ora non risulta fra i dossier aperti dal Governo, la nuova proposta uscita da Confindustria, che potrebbe prevedere il trasferimento o, peggio, la sospensione, per chi rifiuta di vaccinarsi e come già previsto per i sanitari.

Le Regioni, dunque, tutte compatte a scongiurare il “cambio di fascia”, per il quale a contare sarà però soprattutto, e come già anticipato dal ministro Speranza, il numero di ricoverati in area medica e in terapia intensiva.

OSPEDALIZZAZIONI E TAMPONI – Se il governo pensa a una percentuale del 10% per le terapie intensive e del 15% per i reparti medici, le Regioni chiedono di salire rispettivamente al 20 e al 30 %. Il parametro, che sarà ora più determinante dell'incidenza dei contagi, dovrà essere comunque - spiegano fonti di governo - contemperato con l'andamento della campagna vaccinale e sarà anche presa in considerazione la geografia ospedaliera dei vari territori. Con la ridefinizione dei parametri si stabilirà anche un numero minimo giornaliero di tamponi, molto probabilmente 150 ogni centomila abitanti.

Le misure per fronteggiare l'eventuale quarta ondata del Covid, che saranno inserite nel prossimo Decreto legge, si stanno comunque ancora scrivendo, verso il Consiglio dei ministri che metterà un punto alla questione e che dovrebbe a questo punto svolgersi nella giornata di domani con via libera del pass dal 26 luglio.

STATO DI EMERGENZA – Sul tavolo della discussione c'è anche la proroga dello stato di emergenza che scadrà a fine mese: potrà essere prolungato al 31 ottobre o - più probabilmente - fino alla fine del 2021.

Dalla Conferenza delle Regioni emergono poi anche altre proposte: dalla riduzione del numero delle zone - da 4 a 3 - riguardo all'assegnazione dei profili di rischio alla flessibilità nella valutazione dei parametri nelle piccole Regioni, fino alla richiesta di considerare il numero dei vaccinati nelle Regioni, come annunciato ieri anche dall’assessore alla sanità sardo Mario Nieddu.

SCUOLE – Sembra certo, comunque, che al prossimo Cdm non saranno affrontati i temi sulla riapertura delle scuole a settembre o degli eventi sportivi. Scongiurare zone gialle, o peggio arancioni oppure rosse, è l'obiettivo comune, soprattutto alla luce del balzo dei contagi che registra l'ultimo bollettino: 3.558 positivi, oltre 1.500 in più in 24 ore. Anche per questo proseguono gli appelli del Governo, anche ai giovani: "Il vaccino è essenziale anche sotto i 40 anni", ribadisce il ministro della Salute, Roberto Speranza.

(Unioneonline/v.l.)

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