Si è conclusa la manifestazione degli studenti a Roma organizzata dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania, con le cariche della polizia e le manganellate sugli studenti. Il corteo è culminato con un sit-in a pochi metri dal Viminale:  dopo aver raggiunto la piazza del ministero, i ragazzi sono tornati al teatro dell'Opera e il presidio si è sciolto.

La manifestazione inizia nel pomeriggio con l’arrivo dei ragazzi alla  spicciolata, sulle note di "Casa mia" di Ghali che risuona dalle casse. Facce serie, espongono cartelli colorati: "Avete le mani sporche di sangue"; "Censura più manganelli uguale fascismo"; "Vogliamo cultura, ci date violenza"; "Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere"; "Piantedosi, dimettiti!".

Poi, improvvisamente, iniziano ad accendere dei fumogeni e corrono tutti insieme davanti al Viminale, intonando slogan e cantando 'Bella Ciao'. Sono oltre duemila, poco meno della metà secondo le forze dell'ordine

Alla manifestazione hanno aderito l'Anpi, l'Arci e la Cgil, esponenti politici di Pd, Avs, M5s, universitari, collettivi. In piazza è arrivato il leader M5S Giuseppe Conte assieme a Nicola Zingaretti per il Pd e Massimiliano Smeriglio per Avs. Numerosi i parlamentari ed esponenti M5s: Riccardo Ricciardi, Stefano Patuanelli, Alessandra Maiorino, Filippo Scerra, Vittoria Baldino, Luigi Nave. Ci sono anche i consiglieri comunali Diaco e Meleo. L'appuntamento iniziale è davanti al Teatro dell'Opera, a pochi metri dal Viminale, la "casa” quei poliziotti che a Pisa e Firenze non sono andati leggeri. Ma l'obiettivo è quello, tanto che alla fine il corteo improvvisato riesce a raggiungere il ministero. I ragazzi si fermano in piazza, guardati a vista dalle forze di polizia: non accade nulla, fortunatamente.

(Unioneonline)

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