La Fiat Punto nera su cui si trovavano Giulia Cecchettin e l’ex fidanzato Filippo Turetta «era ancora in movimento almeno fino alla notte scorsa».

Lo ha detto il criminologo Edoardo Genovese, che sta assistendo in queste ore le famiglie dei due ragazzi di 22 anni scomparsi. La vettura, che sabato notte era stata registrata in transito ai confini tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, è stata intercettata un’ultima volta ancora ieri notte, in uscita o in entrata da un varco elettronico targsystem in una zona dell’alta provincia di Belluno.

Fino ad ora però gli accertamenti in quella zona non hanno portato a risultati.

Dei due ragazzi non si hanno notizie da sabato, quando hanno cenato assieme in un locale di un centro commerciale a Marghera (Venezia). Erano stati fidanzati da alcuni mesi, ad agosto la rottura, che lui non aveva accettato, secondo quanto riferito dal padre di Giulia, molto preoccupato: «I genitori di Filippo – le sue parole – mi hanno detto che negli ultimi giorni il ragazzo mangiava a malapena, era molto giù di morale. Temo che questo possa avere a che fare con la scomparsa e mi spaventa molto».

Il papà di Giulia e i genitori di Filippo si sono intanto presentati assieme davanti ai cameramen e hanno letto, separatamente, due brevi dichiarazioni: in entrambe si sono rivolti ai figli pregandoli di contattarli al più presto e hanno rivolto un appello a chiunque abbia notato la Fiat Punto nera guidata da Filippo a segnalare la cosa alle forze dell'ordine.

«Filippo era del tutto normale in questi giorni, anche l'ultimo giorno che l'abbiamo visto sembrava stare bene» ha detto il papà, Nicola Turetta, «vogliamo bene a Filippo e vogliamo bene a Giulia, vogliamo soltanto che ritornino a casa», ha concluso la mamma del ragazzo. 

«Ragazzi contattateci o tornate a casa», questo il breve appello che ha fatto Gino Cecchettin, il padre di Giulia. «Non sappiamo dove siano e a chi li vede - ha aggiunto parlando con i giornalisti - chiediamo di segnalarli alle forze dell'ordine o chiamarci ai numeri pubblicati sui social. L'auto è la Fiat Punto nera».

Anche la zia materna di Giulia, Elisa Camerotto, ha lanciato un appello, rivolgendosi direttamente a Filippo: «Hai una responsabilità nei confronti di Giulia, fermati, chiama i tuoi genitori o chiedi aiuto a qualcuno, non ti preoccupare. Giulia è una ragazza delicata, l'aspettiamo a casa, aspettiamo a casa Giulia e te, e anche i tuoi genitori ti aspettano».

Imponente il dispiegamento di forze in campo per le ricerche dei giovani. Accertamenti sono in corso da parte dei Carabinieri su alcune macchie di sangue, una decina, repertate ieri nella zona industriale di Fossò, (Venezia) un paese distante 6 chilometri dall'abitazione di Giulia, a Vigonovo, dove sabato sera, intorno alle 23, una cella telefonica aveva agganciato per l'ultima volta il cellulare di Turetta. Un testimone ha anche parlato di una lite in auto tra i due ragazzi nel parcheggio davanti a casa di Giulia. Tutti elementi, questi, che fanno temere il peggio: ma le due famiglie continuano a sperare.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata