Un gruppo criminale, residente in Emilia Romagna ma operante su tutto il territorio nazionale, dedito alla frode informatica e all’uso illecito di carte di credito è stato sgominato dalla Polizia che ha eseguito 4 misure cautelari nell’ambito dell’indagine denominata “The Jackals”. Le ipotesi di reato sono furto aggravato, frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico e indebito utilizzo di carte di pagamento elettronico. Gli indagati arrivavano a spacciarsi anche per funzionari di Polizia al fine di ottenere informazioni negli Uffici Anagrafe e nelle banche per attivare carte di pagamento sottratte ai portalettere.

Proprio dai furti della corrispondenza assicurata e raccomandata ai postini, che trovavano il bauletto forzato, sono scaturiti gli accertamenti

Spesso le carte di credito rubate risultavano essere già attive, è il caso ad esempio a quelle rinnovate per scadenza o a quelle carte che non necessitano di attivazione, e quindi immediatamente utilizzabili.

Negli altri casi gli indagati, sfruttando sofisticate tecniche di social engineering si procuravano i dati sensibili necessari (utenze cellulari, indirizzi, informazioni personali), chiamando gli uffici di stato civile, la Polizia Municipale, le banche, i gestori di servizi di energia e addirittura in alcuni casi spacciandosi anche per personale delle Forze di Polizia impegnati in servizi di emergenza connessi alla pandemia in atto. Numerose le telefonate ad Uffici Pubblici, emerse dalle intercettazioni, per indurre pubblici Ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, ad accedere illecitamente nelle banche dati anagrafiche, per ottenere dati personali dei titolari delle carte sottratte, fingendosi Ufficiali di Polizia.

Una volta ottenute le informazioni necessarie alle attivazioni delle carte rubate, le utilizzavano indebitamente generalmente per acquisti di beni di lusso o presso esercenti compiacenti.

Sotto inchiesta sono finiti due pregiudicati di 45 e 42 anni entrambi originari di Napoli ma residenti a Cattolica, aventi il ruolo, rispettivamente, di organizzatore dell’attività criminale e del suo “braccio destro”. È stato accertato anche il coinvolgimento della moglie del 45enne che interveniva nelle attività di attivazione delle carte quando era necessario avvalersi di una voce femminile con gli operatori dei call center, e del figlio.

(Unioneonline/s.s.)

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