"Io il 31 marzo comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e mi voglio dedicare a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico".

Così Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, durante la presentazione del libro “Un italiano” scritto assieme a Beppe Severgnini, annuncia che con la fine dello stato d’emergenza tornerà al suo incarico alla Difesa.

"Sono il comandante operativo di vertice interforze (Covi) e se vedete quello che sta succedendo oggi nel mondo penso che di cose da fare ne ho perché da me dipendono tutte le forze nelle missioni operative, sia in Italia che all'estero. Ci sono 37 missioni in atto, tre in Italia e 34 che spaziano in tutte le aree del mondo".

Sull’Ucraina: "Abbiamo attivato i nostri comandi, al Covi c'è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l'evoluzione. Abbiamo incrementato tutto il nostro dispositivo e la prontezza delle nostre forze terrestri, aeree e navali. Per esempio abbiamo raddoppiato il dispositivo di vigilanza aerea in Romania e messo in campo le misure di risposta alla crisi così come arrivano per il tramite del consiglio dell'alleanza atlantica e del comandante supremo della Nato. Questo dal punto di vista militare".

Pronto per lanciarsi in una nuova avventura, anche se l’esperienza col Covid rimarrà nei suoi ricordi: "Metà del libro parla di questa incredibile avventura che mi è capitata di vivere. Così, se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno".

(Unioneonline/L)

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