Denise, il corpicino nascosto in casa di Anna Corona?
Trovata una botola nel garage, con all’interno un pozzo. Ma l’immobile non è stato messo sotto sequestro
Nessuna traccia di Denise Pipitone nella palazzina di Via Pirandello a Mazara del Vallo, ex abitazione di Anna Corona. I Carabinieri della Scientifica erano entrati in quella casa per verificare lo stato dei luoghi o se fossero stati effettuati lavori edili.
Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, non vive in quella casa da diverso tempo. Gli attuali proprietari dell’immobile risiedono in Svizzera e la palazzina non sarebbe abitata da più di un anno. Le indagini sulla scomparsa della piccola Denise, ricordiamo, sono state riaperte da pochi giorni dalla Procura di Marsala.
Una segnalazione non anonima ha riferito agli investigatori che il corpo della piccola sarebbe stato nascosto proprio lì, in quella casa, in un doppio muro apposito o in una botola. Intorno alle 14 di ieri, due carabinieri hanno aperto la saracinesca del garage, dove è stato trovata la botola di un pozzo pieno con un metro e mezzo d’acqua. Sono arrivati poi i Vigili del Fuoco il Nucleo Speleo alpino fluviale che sono entrati nel box. Non è stata aspirata l’acqua dal pozzo. La saracinesca è rimasta aperta a metà per molto tempo.
Hanno poi raccolto il tubo di aspirazione, pur avendo montato la pompa idrovora e posizionato i tubi di scarico. Intorno alle 20, l’operazione si è conclusa, i Vigili hanno spento i motori e riposizionato le due scale sopra il camion, poi sono usciti anche gli esperti del Sis. L’abitazione è stata chiusa. Non è stata posta sotto sequestro e non sono stati posti sigilli.
Alle 20.30, in Piazza della Repubblica, si è tenuta la manifestazione “Insieme per Denise” a cui hanno partecipato i genitori della bambina, l’avvocato Giacomo Frazzitta che ha rivolto un appello ai cittadini, invitandoli a diventare “investigatori” perché la verità “è dentro questa città”, il sindaco Quindi e il vescovo Mogavero.
Una città che si è stretta attorno alla famiglia, come in un grande abbraccio, dimostrando la propria presenza. L’auspicio delle autorità politiche e religiose presenti in piazza della Repubblica è rivolto ai conoscitori della verità sulle sorti della piccola Denise. Un invito diretto, esplicito e senza filtri a quelle persone che sanno la verità e che dovrebbero finalmente parlare, dopo 17 anni di totale silenzio.
Angelo Barraco