Centinaia di persone hanno diritto a un risarcimento dal ministero della Salute per avere subito danni (anche gravi, come infezioni da Hiv e da epatite) causati da trasfusioni con sangue infetto.

È la decisione della prima corte d'Appello civile di Roma, i cui giudici hanno respinto un ricorso del ministero contro una sentenza emessa nel 2006.

Sarà un giudizio separato a quantificare i danni biologici, morali e patrimoniali, che secondo indiscrezioni dovrebbero ammontare a un totale di almeno 30 milioni di euro.

Il ministero sosteneva che ad essere responsabili fossero le singole Regioni.

Tuttavia, hanno detto , i giudici, "il ministero è tenuto a esercitare un'attività di controllo e vigilanza".

Soddisfatto Marcello Stanca, legale dei danneggiati: "Abbiamo aspettato 10 anni, ma alla fine i giudici hanno confermato le nostre ragioni, nonostante il tentativo del ministero di scaricare la responsabilità sulle Regioni".

I primi casi di contagio da emotrasfusione risalgono al 1979.
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