Denis Verdini è stato condannato in primo grado a nove anni per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca di cui era presidente.

La sentenza nei confronti del senatore di Ala, imputato insieme ad altre 33 persone (10 i patteggiamenti) è stata emessa dal tribunale di Firenze al termine di una camera di consiglio record, durata sette giorni, e prevede anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Per i giudici, Verdini è il primo responsabile del tracollo della banca di Campi Bisenzio, che ha guidato dal 1990 al 2010: il suo comportamento, secondo le accuse, era diretto solo a soddisfare gli interessi propri e di un altro gruppo di amici "seguendo un disegno di sistematica espoliazione della banca", che poi in effetti è andata in fallimento.

La pena cumula 7 anni di reclusione per la bancarotta e due per truffa ai danni dello Stato relativamente ai contributi pubblici per l'editoria ricevuti dalla Società Toscana Edizioni srl, che pubblicava "Il Giornale della Toscana" e "Metropoli".

Il senatore è stato invece assolto, come tutti gli altri imputati, dall'accusa di associazione a delinquere.

Per i contributi pubblici all'editoria è stato condannato a due anni e sei mesi anche il deputato di Ala Massimo Parisi.

Condanne anche per gli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei: 5 anni e 6 mesi per concorso in bancarotta.

"Siamo pronti a combattere, è stato riconosciuto che non ci fu associazione, e in appello dimostreremo l'estraneità al resto delle accuse", ha commentato l'avvocato di Verdini Ester Molinari.
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