«In Cina si è realizzata un tempesta perfetta». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci durante l'informativa al Senato sulla situazione Covid in seguito all'emergenza innescata dalla nuova ondata di contagi e vittime nella Repubblica popolare.

Schillaci ha anche provato a spiegare le cause di queste nuova “tempesta” cinese: «Alla fine di novembre in Cina erano segnalati solo 4 milioni di casi di Covid, a fronte di una popolazione di un miliardo e mezzo di persone, ma l'argine della vaccinazione non ha funzionato per diversi motivi. Ovvero, poche le vaccinazioni eseguite rispetto al numero totale di cittadini, scarso il livello di protezione conferito dai vaccini utilizzati, che sono stati diversi da quelli usati nei paesi occidentali, ridotto il numero di persone anziane e fragili vaccinate, per di più con poche dosi di richiamo».

Il ministro ha elencato le misure adottate dal governo Meloni dopo i primi campanelli d’allarme. Ovvero: tamponi negli aeroporti e chi entra in Italia dalla Cina dovrà presentare la certificazione di essersi sottoposto, nelle 72 ore antecedenti l'ingresso nel nostro Paese, ad un test molecolare, o, nelle 48 ore antecedenti, ad un test antigenico. Obbligo inoltre di sottoporsi ad un test antigenico al momento dell'arrivo in aeroporto o se non fosse possibile entro 48 ore. E in caso positività obbligo di sottoporsi immediatamente al test molecolare per il sequenziamento e isolamento fiduciario con test finale. 

«Ho firmato – ha annunciato anche Schillaci durante l’informativa - la proroga dell'utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie e nelle Rsa fino al 30 aprile prossimo».

Quanto ai primi test sui casi rilevati in ingresso dalla Cina, il ministro ha spiegato che si tratta di varianti e sottovarianti legate alla già conosciuta Omicron. 

Intanto, dall’Ecdc, l'Agenzia Ue per le malattie, avvisa che i Paesi europei «hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione» e «le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'Ue», quindi la misura dei test per chi arriva dalla Cina «non è necessaria a livello dell'Unione Europea nel suo complesso».

(Unioneonline/l.f.)

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