Non ci sono confini, né protocolli, né etichette quando muore qualcuno che è entrato nella vita di tutti, anche senza conoscerli uno a uno. Quando la notizia della morte di Papa Francesco ha cominciato a correre sui social, il dolore è esploso nel cuore della gente. Tra vip e persone comuni, tra attori, sportivi, artisti e mamme e papà, è emerso che Josè Bergoglio era davvero il Papa di tutti. E ora in tanti ne sentono il vuoto e la mancanza. 

Francesco Renga e Papa Francesco
Francesco Renga e Papa Francesco
Francesco Renga e Papa Francesco

Un’immagine affettuosa, due bambini piccoli, uno sguardo commosso e un messaggio che stringe il cuore. «Eri appena arrivato, i miei figli erano ancora bambini. Ricordo quel giorno e lo rivivo nel mio cuore. Continua a proteggerci da lassù, ne abbiamo tutti bisogno. Grande Papa Francesco». A scriverlo è Francesco Renga, che sceglie Instagram per condividere un ricordo personale, un frammento di vita che diventa memoria collettiva.

Accanto al dolore privato, anche quello degli sportivi. L’ex rossoblù Gianluca Lapadula posta una foto simbolica: lui che dona la sua maglia autografata a Papa Francesco. Scrive poche parole, in spagnolo, come a voler tornare alle radici del Papa “venuto dalla fine del mondo”: «Descansa en paz». Riposa in pace. Semplice, vero, definitivo.

L’attore e regista Gianluca Medas affida al suo profilo il suo personale commento: «Ore 7.35 muore l’unico leader mondiale con il coraggio di parlare di pace. Il mio cuore è affranto, mi mancherà la sua parola». Il Papa delle periferie, ma anche il Papa delle parole che pesavano, che graffiavano, che sapevano scuotevano le coscienze.

Le Acli della Sardegna, con Mauro Carta, lo salutano come «un pastore che ha guidato il popolo di Dio con saggezza, umiltà e dedizione», ricordandone la capacità di essere luce anche nei tempi più bui. Una voce spirituale che resterà come faro per le generazioni future, capace di unire chi crede e anche chi crede a modo suo.

Tra i tanti messaggi che emergono dal flusso emotivo, c’è anche quello di Emiliano Deiana, ex presidente dell’Anci Sardegna, che restituisce con parole forti e precise la complessità del pontificato di Bergoglio: «Ha accompagnato l’umanità fino all’ultimo passaggio, quello più stretto e difficile: l’antro fra la morte e la resurrezione. […] Un uomo che veniva dal mondo alla fine del mondo. Un Papa che di quel mondo è stato al contempo centro e periferia».

Papa Francesco ed Emiliano Deiana
Papa Francesco ed Emiliano Deiana
Papa Francesco ed Emiliano Deiana

In queste ore di lutto globale, le parole che si rincorrono online hanno tutte un tono diverso, personale, intimo. Non è il lutto istituzionale di un Capo di Stato, ma è il dolore per la perdita di un uomo che ha saputo vivere il suo ruolo con radicalità, tenerezza e coraggio. Che ha guardato negli occhi i carcerati, i malati, i poveri, i profughi, i più fragili. «Ci mancherà la tua voce, Francesco. Ma soprattutto ci mancherà il tuo silenzio pieno di senso, la tua carezza che sapeva scavalcare ogni distanza».

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