Chiara Ferragni, stretta tra l'inchiesta per truffa aggravata e la crisi di coppia con Fedez, decide di reagire duramente contro L'Espresso, che la mette in copertina con le sembianze di Joker.

Il settimanale, infatti, pubblica un servizio sulla galassia societaria dell'influencer: «Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie - si legge sulla copertina in cui Ferragni appare truccata come Joker - Tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L'influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa». La risposta del pool difensivo dell'imprenditrice digitale non si è fatta attendere. Lei, come si legge in una nota, «ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni tipo di azione legale, incluso quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale L'Espresso».

Contestualmente i legali hanno «diffidato l'editore de L'Espresso dalla pubblicazione del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, riservandosi ogni ulteriore azione anche all'esito delle verifiche sul contenuto dell'articolo». Gli avvocati «contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell'uso fatto in copertina dell'immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata». 

In difesa della moglie, però, nonostante siano lontani per un momento di crisi, è intervenuto Fedez con post su Instagram. «A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia», si legge nel messaggio accompagnato da una foto del proprietario del settimanale Donato Ammaturo, presidente del Gruppo Ludoil Energy della famiglia, con il volto truccato da clown allo stesso modo di Ferragni. Poi, una scritta in sovrimpressione: «E ci han chiuso qua da giorni, domani c'è il processo ma abbiamo un alibi di ferro. Il mondo è pieno di str**zi», canzone che fa da colonna sonora. Il rapper ha postato anche «intercettazioni di esponenti della 'ndrangheta in cui si parla del proprietario del settimanale» e ha scritto ancora: «Con le 4 copie che venderete in più mi sa che ci scappano anche i coriandoli e le stelle filanti a sto giro. Festa grande».

Intanto, nell'inchiesta milanese sulle varie operazioni commerciali con presunta pubblicità ingannevole sulla beneficenza, tra cui i casi pandoro Balocco, uova di Pasqua Dolci Preziosi, bambola Trudi e Oreo, sono in corso anche analisi sul fronte dei follower. Potrebbero servire per verificare se le parti, nell'ambito dei contratti commerciali, fossero correttamente bilanciate e se non siano state, invece, gonfiate od omesse informazioni, come ad esempio quelle sui follower reali o fake. Allo stesso tempo andranno fatte valutazioni sulla rilevanza di quei quasi 30 milioni di utenti nel rapporto coi consumatori. Mentre va avanti l'inchiesta anche raccogliendo testimonianze, è possibile che nessuno degli indagati si faccia interrogare prima della chiusura indagini.

(Unioneonline/D)

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