Si è svolto questa sera a Milano, in piazza Missori, a pochi passi dal Consolato Ungherese, il primo presidio per riportare a casa Ilaria Salis, organizzato dal Comitato Ilaria Salis, con i Radicali e il Partito Democratico di Milano. La manifestazione segue il colloquio del padre della giovane donna con il ministro Nordio, avvenuto in mattinata.

La trentanovenne, milanese di origini sarde, è detenuta da quasi un anno in un carcere di massima sicurezza di Budapest, in Ungheria, perché accusata di aver aggredito due militari neonazisti in occasione del cosiddetto “giorno dell’onore”.

La donna dichiara la sua innocenza e di aver solo manifestato contro una commemorazione proibita dal governo ungherese, che ogni anno riunisce nella capitale magiara centinaia di militanti neonazisti.

Salis, che in una lettera spedita a ottobre racconta di essere detenuta in condizioni disumane, rischia fino a 24 anni di detenzione. Una sproporzione a fronte dell’accusa di aver fatto parte di un gruppo di sconosciuti, che lo scorso 11 febbraio ha provocato a due uomini lesioni poi guarite in soli cinque-otto giorni.

Il Comitato chiede che Ilaria possa tornare in Italia a scontare i domiciliari a casa come previsto dalla Dichiarazione Quadro dell’Unione Europea n. 829 del 2009. Tutte le informazioni sul caso di Ilaria sono disponibili sul sito del comitato Ilaria Salis.

Cinzia Meroni

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