L’Aspromonte continua a bruciare da ore e il santuario di Polsi, nel comune di San Luca (Reggio Calabria), è "quasi isolato".

"La strada principale è bloccata dalle fiamme, si accede solo da due vie secondarie delle quali una è una mulattiera", fa sapere il Rettore don Tonino Saraco.  

E così centinaia di pellegrini in auto ma anche partiti ieri a piedi da Cinquefrondi stanno facendo la via del ritorno. Gli uomini della forestale hanno bloccato la strada al casello. Secondo quanto riferito, le fiamme lambiscono la strada che conduce al santuario della Madonna negli ultimi otto chilometri.

Intere distese di faggeti sono ridotte in cenere. "La situazione in questo momento è difficile", conferma don Saraco. Sul posto canadair e l’elicottero regionale e dei Vigili del fuoco per provare a spegnere le fiamme. 

L’ALLARME DEL WWF – "Gli incendi che da giorni insistono nell'area del Parco nazionale dell'Aspromonte e che hanno già causato ingenti danni e perdita di vite umane, hanno ripreso vigore e violenza, dirigendosi inesorabilmente verso il bosco monumentale e le foreste vetuste di Acatti, Afreni e Valle Infernale, sito Unesco, e verso la zona di riserva integrale. Del parco dell'Aspromonte rischia di restare solo cenere", afferma, in una nota, il WWF Italia: "Siamo in contatto diretto con i nostri volontari locali e con le guide del Parco e ci uniamo alla loro richiesta di fare intervenire immediatamente ulteriori mezzi aerei o sarà troppo tardi e perderemo per sempre un patrimonio di inestimabile valore. Serve anche maggiore vigilanza a terra perché, nelle aree in cui le fiamme erano state spente, si sono registrati nuovi focolai, evidentemente appiccati da criminali senza scrupoli che in maniera sistematica stanno continuando a spargere inneschi. Questa situazione sta mettendo in ginocchio un intero territorio e se non presidiata rischia di vanificare ogni sforzo".

(Unioneonline/D)

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