Per non aver raccontato alla ex compagna di essere malato, e la donna era poi morta nel 2017 a 45 anni a causa dell’Aids trasmessole dall’uomo, Luigi De Domenico è stato condannato a 22 anni di carcere per omicidio volontario.

Nel corso del processo a Messina, altre donne da lui contagiate hanno testimoniato per riferire che nemmeno loro erano state informate. In un ulteriore procedimento che è ancora in corso, sono alla sbarra tre medici accusati aver contribuito a provocare la morte della 45enne, di professione avvocato, non accorgendosi per anni dell’infezione da Aids e non disponendo, di fatto, specifici test.

De Domenico, pienamente consapevole della sua malattia, aveva avuto anche un figlio dalla compagna ma nemmeno quando ha saputo delle gravi condizioni in cui lei si trovava le ha detto la verità impedendole così di ricorrere alle cure. La relazione, durante in tutto quattro anni, si era chiusa nel 2008. Lui, 57 anni, si era persino fatto inviare i referti, chiedendole di descrivere i sintomi che accusava, e suggerendole di curarsi con integratori.

A scoprire tutto e a presentare denuncia era stata la sorella della vittima. Nel corso dell’inchiesta è emerso che la prima moglie dell'uomo, dalla quale ha avuto una figlia, era morta di Aids ma a tutti lui aveva raccontato che si era trattato di un tumore.

(Unioneonline/s.s.)

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