Nel report dell’Istituto superiore di Sanità viene messo in evidenza come l'efficacia del vaccino nel periodo di prevalenza di Omicron, variante del coronavirus, contro la malattia severa sia pari al 70 per cento nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, all'88 per cento nei vaccinati con booster.

L'efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da Covid-19, inoltre, è pari al 44 per cento entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 34 per cento tra i 91 e 120 giorni, e al 46 per cento oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale o pari al 58 per cento nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, spiega ancora il rapporto.

REINFEZIONI – Il rischio di reinfezione, con l’emergere della variante Omicron, viene precisato nel documento pubblicato da Eurosurveillance, è aumentato di 18 volte, proprio fra coloro che non sono vaccinati, fra i giovani sotto i 40 anni e gli operatori sanitari. Lo studio ha esaminato quasi 8,5 milioni di casi e quasi 250mila reinfezioni che si sono verificati tra agosto 2021, periodo in cui era largamente prevalente la variante Delta, e gennaio 2022, quando invece a dominare era la Omicron. Diversi i fattori di rischio o di protezione valutati sia per la reinfezione in generale che per la reinfezione grave, dall'età allo status vaccinale.

Con Omicron il rischio di reinfezione è risultato 18,1 volte quello che si aveva con la variante Delta. Il rischio è risultato 2,9 volte maggiore per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose da meno di 120 giorni, indipendentemente dalla variante predominante. Il rischio è risultato maggiore per le donne (1,2 volte rispetto agli uomini) e per i giovani nella fascia 20-39 (1,2 volte rispetto alla 40-59), mentre è minore nelle fasce più anziane per effetto della protezione data dal vaccino. Per gli over 80 ad esempio è 0,4 volte rispetto sempre alla fascia 40-59. Negli operatori sanitari il rischio è circa doppio (1,9 volte) rispetto agli altri. 

QUESTIONE SCUOLA – Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è invece tornato sull'opportunità di togliere o meno le mascherine a scuola: "Ci affidiamo al mondo della salute però io voglio ricordare un fatto: io ho voluto a settembre dell'anno scorso tornare tutti a scuola e sapete cosa è costato – ha detto nel corso del suo intervento all’evento Didacta, in corso alla Fortezza da Basso a Firenze -. È costato un confronto molto duro. Il patto era avere in cambio il massimo dell'attenzione e della prudenza. Non siamo ancora fuori. Qualcuno mi dice: 'Perché posso andare in un ristorante o stare fra di noi e invece a scuola devo portarla la mascherina?'. Perché a scuola ci si sta cinque ore. Siamo già arrivati in fondo, un attimo di cautela".

“C'è un valore educativo in tutto questo - ha aggiunto -. Noi abbiamo insegnato ai nostri ragazzi di avere attenzione e rispetto per gli altri, non puoi far passare il messaggio via la mascherina come un atto di liberazione. È un atto di responsabilità, è diverso".

(Unioneonline/s.s.)

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