È morta a 104 anni Iole Mancini, l’ultima partigiana testimone degli orrori nazisti di via Tasso, luogo tristemente conosciuto per le torture delle ss. Nel carcere, che oggi è diventato un museo, è entrata anche Mancini, nata a Nemi, il 19 Febbraio 1920. Il marito Ernesto Borghesi, Medaglia d'Argento, partecipò all'azione di Via Rasella e al fallito attentato a Vittorio Mussolini.

La donna, nei giorni immediatamente precedenti la liberazione di Roma venne arrestata, interrogata e torturata dalle SS (da Kappler in persona), nel carcere. Volevano estorcerle il luogo dove si nascondeva l'allora suo fidanzato Ernesto Borghesi che era fuggito da Regina Coeli. Ma Iole non parlò. «Ciao Iole, ci mancherai da morire», ha scritto l’Anpi su Facebook.

Nel post il ricordo di quanto vissuto dalla partigiana: momenti tragici ma che hanno contribuito a scrivere la Storia d’Italia. «I tedeschi, in fuga per l'arrivo degli alleati, caricarono su tre camion tutti i prigionieri detenuti nel carcere, ma il camion su cui stava Iole per un guasto non partì. I prigionieri degli altri due camion furono tutti trucidati a La Storta. In questi anni non ha mai fatto mancare la sua testimonianza, incontrando decine di classi nelle scuole, partecipando alle nostre iniziative, sempre lucida e generosa nel richiamarci ai valori di libertà e giustizia della Resistenza. Lascia un grande vuoto, Bella Ciao Iole».

La donna è stata ricevuta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 10 giugno del 2022, il 25 aprile dello stesso anno dal palco della manifestazione dell'Anpi a Porta San Paolo è andata al cuore del messaggio della Resistenza: «Oggi - ha detto con un filo di voce la donna, - i giovani forse non si rendono conto che vivono in un Paese libero, sono liberi di esprimersi, di passeggiare. Noi no, c'era la dittatura fascista e tutto era molto difficile. Siete giovani, studiate - è l'appello - fate la vostra carriera, questo significa Resistenza, riuscire a salire su questo palco è una grande gioia». E si è accomiatata intonando - flebilmente ma con ferrea volontà - 'Bella Ciao', tra la commozione dei presenti. 

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata