«Sagittario, Urano, Croce del Sud, Orione, Pesci, Lattea e altre ancora, a Torre delle Stelle non sono costellazioni ma da oltre cinquant’anni sono  vere e proprie miniere di polvere che i Comuni di Maracalagonis e Sinnai, competenti per territorio, ci impongono di respirare». 

Lo dice Gesualdo Gorini, uno dei decani del villaggio turistico sulla costa sud orientale dell'isola. In una lettera inviata ai due Comuni, Gorini fa anche proposte. «Alle nostre richieste la costante risposta è: "Non ci sono i soldi", nonostante il  Pnrr e la Città metropolitana».

Ma ecco la proposta del decano di Torre delle Stelle: «I due Comuni, ognuno per le  strade  del proprio territorio, determinano l'entità della spesa necessaria per la cementificazione di almeno quattro chilometri delle strade di maggior percorrenza in Torre delle Stelle  e indicono una sottoscrizione tra tutti i proprietari di Torre, residenti e non residenti, attività commerciali, turistiche, alberghiere.     L'importo versato da ciascuno dei sottoscrittori viene loro accreditato in conto IMU e TARI per gli anni successivi;  ovviamente per i residenti in conto  sola Tari. Si otterrebbe così una partita di giro che verrebbe recuperata con i finanziamenti ad hoc che riceverete negli anni finalizzati alle nostre strade, oppure forse mai. Noi di Torre non siamo nuovi a queste imprese: quaranta anni di condominio  in sostituzione  dei Comuni e di Abbanoa; la costruzione della Chiesa   a nostre spese, 240 euro all'anno per la vigilanza che fa risparmiare ai Comuni ben 150mila euro all'anno,  e via dicendo. A pensarci bene  la mia proposta - chiude Gorini - proprio oscena non è.   Costituirebbe anche la controprova per verificare se veramente noi di Torre  vogliamo uscire dall'incubo polvere». Una provocazione? 

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