«Il nostro figlio prediletto ci ha lasciati». È il dolore di una mamma di Teulada, Luciana Gallus, in un lungo messaggio affidato ai social per dire addio a Mattia Montei, il 33enne affetto da tetraparesi spastica.

Qualche anno fa la donna aveva scritto a Papa Francesco per raccontare di come lo Stato e le istituzioni avessero dimenticato suo figlio. Aveva chiesto aiuto alla Regione Sardegna per acquistare un letto ortopedico, ma aveva ricevuto molto meno di quanto serviva per acquistarlo. Il pontefice le aveva telefonato. Inizialmente Luciana aveva pensato a uno scherzo, poi le prime parole e la certezza che fosse tutto vero. Dal Santo Padre aveva ricevuto grande conforto e la promessa di restare nei suoi pensieri e nelle sue preghiere.

«Mattia ha perso la madre naturale quando aveva sette mesi – aveva spiegato la donna - io ho sposato suo padre e amo Mattia come fosse mio figlio: i figli sono di chi li cresce, Mattia è una scelta del cuore, una scelta d'amore».

Quel ragazzo che non vedeva, non parlava, non camminava e aveva bisogno di essere accudito in tutto ora non c’è più. «Una parte di noi genitori muore con lui… - scrive Luciana su Facebook – è l’inversione dell’ordine naturale delle cose, la perdita di tanti progetti futuri, oggi penso che sia finita parte della nostra vita (…). Ogni genitore si aspetta che il proprio figlio viva a lungo, per il nostro angelo Mattia, anche se gravemente infermo, gravemente impedito e malato, l’avremmo voluto con noi». «Se solo potessi sussurrargli “ti amo” una sola volta ancora, lo farei ora nel silenzio di questa terribile notte… sono con lui… l’ho vestito a festa… un brutto sogno… sembra un angelo su uno scrigno bianco. Con noi c’è solo il ticchettio delle lancette di una sveglia, un ticchettio che dentro di me è amplificato… mi trema l’anima». Luciana pensa poi ai ricordi, «al dono che Dio ci ha lasciato per 33 anni, sì 33, gli anni di Cristo… e il giorno di Sant’Antonio il Signore l’ha chiamato a sé. Non ho più il cuore, ormai il mio adorato figlio l’ha portato con sé. La Luciana spensierata ora è una mamma addolorata, devastata, affranta, perché la mia scelta d’amore mi ha lasciata, mia svuotata, portando via la parte migliore di me. Dio mi dia la forza di sopravvivere a questa tragedia».

(Unioneonline)

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