“Il presidente Christian Solinas non sapeva nulla del pranzo”. È quanto avrebbero dichiarato agli investigatori della Procura sia il portavoce del Governatore, Mauro Esu, che altri due testimoni sentiti dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia e dagli investigatori della Fiamme Gialle che stanno indagando sul banchetto del 7 aprile scorso alle Nuove Terme di Sardara, interrotto dai finanzieri per violazione delle norme anti-assembramento previste per la Zona Arancione.

L’equivoco

Sentiti circa trenta testimoni, emergono dunque le prime indiscrezioni su quanto dichiarato agli investigatori dai partecipanti al pranzo. Sui dettagli il condizionale è d’obbligo, ma pare certo che almeno in tre abbiano confermato che il Governatore Solinas fosse all’oscuro dell’evento. Ad essere convinti che, però, il presidente della Regione ci sarebbe stato (assieme ad alcuni componenti della Giunta) erano alcuni degli invitati che, a quanto pare, avrebbero fatto mettere nero su bianco che dopo aver ricevuto l’invito sarebbero caduti nell’equivoco.

Sfilata di testimoni

Con la convocazione di ieri di Carmelo Mereu, il patron di grandi eventi nell’Isola e di numerose gare di rally in Costa Smeralda che risulta aver partecipato al banchetto assieme al commissario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois, si è pressoché chiusa la lista dei testimoni, sentiti nel giro di tre settimane. Al pm resta da ascoltare il sovrintendente del Lirico, Nicola Colabianchi: potrebbe ricevere la richiesta di presentarsi come persone informata sui fatti già in queste ore per riferire in merito a quanto dichiarato alla finanza dal direttore artistico Luigi Puddu, lui invece sì presente al pranzo. Quest’ultimo avrebbe riferito di trovarsi alle Nuove Terme di Sardara per un sopralluogo in vista di possibili concerti.

Si valutano i racconti

Al pranzo ci sarebbero stati una quarantina tra direttori generali della Regione e di enti, vertici sanitari, militari, politici e amministratori. Quattro sono stati iscritti nel registro degli indagati per essere andati a Sardara con l’auto blu, uno (il comandante della Forestale, Antonio Casula) per omissione d’atti d’ufficio perché non avrebbe fatto partire i controlli dopo aver visto l’assembramento nel ristorante. Il sospetto, però, è che la Procura possa iscrivere a breve altri partecipanti per false comunicazioni al pm: sentiti come testimoni, alcuni sarebbero stati proprio reticenti, altri si sarebbero contraddetti.

Francesco Pinna

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