Quartucciu, la generosità illumina il carcere minorile: arrivano i giochi per i ragazzi
Ondata di solidarietà dopo l’appello della garante dei detenuti, Irene Testa: atteso anche un biliardinoQuando Irene Testa, garante dei detenuti, ha lanciato un appello sui social media, non avrebbe mai immaginato l’effetto esplosivo che avrebbe avuto. Durante una visita all'istituto minorile, i ragazzi hanno espresso un desiderio semplice ma sincero: giochi da tavolo per passare il tempo durante la calda estate, poiché proprio le alte temperature impediscono loro di giocare all'aperto.
Decisa a fare qualcosa, Testa ha postato un appello su Facebook chiedendo al popolo dei social di donare giochi di società inutilizzati. In poco tempo, il post ha raccolto un’ondata di risposte sorprendenti. Da giornalisti e consiglieri regionali a semplici cittadini, la solidarietà è arrivata da ogni angolo del Paese, anche dalla Francia. Molti hanno risposto all'appello, inviando giochi, donazioni e persino offrendosi di visitare l’istituto per insegnare ai ragazzi come giocare.
I risultati sono stati concreti e immediati: numerosi giochi da tavolo sono arrivati all'istituto, alcuni lasciati direttamente all’ingresso del carcere e altri ordinati online. Un biliardino è in arrivo, promettendo ulteriori ore di svago e socializzazione per i giovani ospiti dell'istituto.
L’iniziativa ha avuto un impatto profondo. I ragazzi, che hanno iniziato la stagione estiva con una sensazione di noia, hanno ricevuto non solo giochi ma anche un messaggio potente di umanità e connessione. La garante sottolinea quanto questo gesto abbia portato una nuova prospettiva e motivazione ai ragazzi, offrendo loro un motivo per sorridere e sperare in un'estate più vivace.
Una mobilitazione inaspettata che dimostra come anche nei luoghi spesso dimenticati, la comunità può unirsi e fare una differenza significativa. La risposta calorosa e generosa ha rinvigorito Testa e ha confermato che, con il sostegno collettivo, è possibile portare un po' di luce e speranza nelle vite di chi ne ha più bisogno. «Quando la comunità si unisce», afferma, «possiamo fare miracoli e cambiare le vite in meglio».