A piedi da Villasor a Nuoro solo per Livia. Livia è una bambina nata a Londra ventidue giorni fa, il viandante suo nonno, Giuseppe Aru. Appena rientrato in Sardegna dal suo viaggio nella Capitale britannica, dove si era recato per conoscere e dare il “benvenuta al mondo” alla nipotina, ha deciso di attraversare l'emozione intensa di essere diventato nonno per la prima volta con una passeggiata di 200 chilometri fino a Nuoro: «Si cammina sulla strada – riflette – ma il vero viaggio è quello che fai dentro di te. Per questo nei miei viaggi a piedi voglio essere solo».

Quasi 68enne, originario di Oristano, Giuseppe Aru si era trasferito a Villasor a 17 anni: il padre lavorava nello zuccherificio. Lui invece è stato un capostazione: a Cagliari gli ultimi quindici anni di servizio. Dal 1985 al 1990 sindaco di Villasor, esperienza replicata dal 1993 al 1997. Nel 1998 la laurea in psicologia all'università di Cagliari. «Camminare –prosegue – aiuta l'introspezione. Si pensa a tutto: questa volta però penso a Livia. Spero che quando avrà l'età giusta per fare una camminata con suo nonno e io non sarò più un ragazzo giovane come oggi, potremo ammirare insieme la bellezza della nostra Sardegna».

Piedi doloranti

Partito domenica da Villasor, Aru è arrivato a Sadali con i piedi doloranti giovedì sera, durante la settimana in cui turisti e barbaricini tornati per le ferie estive si sono dileguati, perciò quel viandante con uno zaino piuttosto voluminoso sulle spalle non è passato inosservato, all'interno dell'unico locale aperto in cui cenare. «All'arrivo a Sadali – racconta – ho rischiato di saltare la cena: su quattro ristoranti del paese soltanto quello lungo la Statale era aperto». E il mal di piedi? «L'amico Salvatore, titolare del b&b dove ho pernottato, mi ha dato un unguento al rosmarino, indicato proprio per l'affaticamento degli sportivi». Ha funzionato, sorride, «anche perché ci ho creduto molto anch'io».

Verso Gadoni

Venerdì, di buon mattino, Giuseppe Aru si è rimesso in marcia destinazione Gadoni, intorno alle 12 sosta alla periferia di Seulo per mangiare un panino. Il neo nonno da sempre è appassionato di natura e vita all'aria aperta ma come capita spesso la vita lavorativa specie se coniugata all'impegno politico lascia poco spazio a tutto il resto. Allora il debutto da camminatore provetto è arrivato dopo la pensione: «Lo scorso maggio – ricorda – sono partito da Villasor per Sorgono, 200 chilometri andata e ritorno alla ricerca di me stesso e del mio limite. Sarei riuscito a raggiungere l'obiettivo che mi ero dato senza gettare la spugna, magari a metà strada, chiamando qualcuno per farmi venire a prendere?» Come è andata? «Ce l'ho fatta».

Organizzazione

Come si organizza un viaggio come questo? «Le tappe – risponde Aru – devono essere commisurate all'allenamento. Io in un giorno percorro dai 27 ai 30 chilometri: studio l'itinerario privilegiando i paesi che non vengono attraversati dalle strade statali, e se trovo alternative in campagna le prediligo, naturalmente dopo averle studiate prima anche con l'ausilio di Google Maps. Anche la stagione deve essere giusta: a settembre fa ancora troppo caldo ma a ottobre spesso arrivano le piogge. L'equipaggiamento deve prevedere anche questo. Pernotto con anticipo in ogni paese in cui faccio tappa, devo potermi lavare. Se a pranzo va bene un panino, la cena deve essere in ristorante. Di solito scelgo anche i giorni della settimana in cui arrivare in ogni paese: spesso il lunedì in molti dei nostri paesi è tutto chiuso».

Verso Nuoro

La tabella di marcia prevede l'arrivo a Nuoro per domani, una visita alla città e possibilmente al Man, poi in treno fino a casa, con la piccola Livia d’ora in poi sempre nel cuore.

Paola Mura Ruggiu

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