Capoterra, un progetto rivoluzionario per dare un pozzo a ogni quartiere
Se dovesse andare in porto, l’idea consentirebbe di vincere la grande sete del comunePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sfruttare le acque di falda del territorio per tagliare le spese delle bollette di Abbanoa e irrigare a prezzi ragionevoli parchi pubblici e giardini privati: il Comune pensa a un rivoluzionario progetto per creare un pozzo in ogni quartiere di Capoterra. Se andasse in porto, l’idea consentirebbe di vincere la grande sete che, specie negli ultimi anni, contraddistingue le estati siccitose dell’Isola: grazie a un scorta di acqua non potabile, si potrebbe risolvere buona parte dei problemi di Capoterra.
Il sindaco, Beniamino Garau, spiega come la strada verso la creazione di un pozzo in ogni zona residenziale del territorio possa essere davvero percorribile: «Capoterra ha da sempre delle falde acquifere piuttosto ricche, attraverso un progetto che coinvolgerebbe direttamente i cittadini si potrebbe sfruttare questa risorsa per garantire acqua non potabile tutto l’anno. Stiamo parlando di un sistema idrico parallelo a quello di Abbanoa e con reti proprie, che permetterebbe di avere costantemente acqua per irrigare il verde pubblico e privato e per altri usi». I pozzi, naturalmente, avrebbero bisogno di linee di distribuzione alternativa a quelle del gestore che garantisce l’acqua potabile alle abitazioni, ecco perché il sistema idrico alternativo avrebbe bisogno di un’azienda privata per potersi reggere con le proprie gambe.
«Sarebbero direttamente i cittadini a stipulare una convenzione con il gestore, naturalmente a prezzi ben inferiori rispetto a quelli pagati per avere l’acqua potabile», chiarisce Garau. «Per decollare, il progetto avrà bisogno di condotte separate da quelle di Abbanoa: nella progettazione delle nuove lottizzazioni sono già previste linee idriche che verranno collegate al pozzo più vicino. Crediamo che, come avviene nelle lottizzazioni private delle zone a mare, anche il resto del territorio possa beneficiare di pozzi propri».
Dai banchi della minoranza, l’ex sindaco Francesco Dessì ha più di un dubbio sulla possibilità di dare un pozzo a ogni quartiere: «Non so quanto sia praticabile questa idea. Non conosco il progetto che ha in mente l’amministrazione Garau: preferisco concentrarmi sul presente, fatto di reti idriche colabrodo ormai vecchie. Quello che serve nell’immediato è la sostituzione dei sottoservizi».
L’acqua pubblica è materia di Giovanni Ruggeri, consulente dei Comuni che non fanno parte di Abbanoa: «Sinceramente non credo che la Regione darà mai l’autorizzazione a scavare nuovi pozzi a Capoterra, quelli dei condomini della costa sono costantemente sotto la lente d’ingrandimento degli enti preposti per l’alta salinità che spesso emerge dalle analisi, non so se il fatto che l’acqua verrebbe utilizzata esclusivamente per usi non domestici possa fare la differenza».