Omicidio di Cinzia Pinna, federe in lavatrice e divano all’esterno: Ragnedda ha cercato di far sparire le prove
Trovate numerose tracce di sangue nell’abitazione dell’imprenditore che ha confessato il delitto della trentatreenne di CastelsardoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Emanuele Ragnedda ha cercato di far sparire le tracce dell’omicidio di Cinzia Pinna. Nella lavanderia della sua abitazione, all’interno della tenuta Conca Entosa, tra Arzachena e Palau, sono state trovate le federe del cuscino di un divano. E lo stesso divano sarebbe stato spostato all’esterno della casa, forse con l’intenzione di pulirlo.
Questo hanno scoperto i carabinieri del Ris che da questa mattina sono al lavoro nell’abitazione e nelle sue pertinenze per raccogliere prove legate al delitto di cui è rimasta vittima la trentatreenne di Castelsardo, che risultava scomparsa dallo scorso 11 settembre.
Ragnedda ha confessato il delitto, commesso con un’arma da fuoco –ancora non è chiarito il movente – e indicato agli inquirenti dove era stato nascosto il corpo: era vicino a un albero, nel suo terreno.
Mentre il principale indagato, nella caserma dei carabinieri di Palau, crollava davanti agli inquirenti, il sopralluogo degli specialisti dell’Arma aveva rivelato la presenza di numerose tracce ematiche, all’interno dell’abitazione ma anche all’esterno. Sangue della vittima, che Ragnedda ha cercato di far sparire. Quando, forse, pensava di riuscire a non essere incastrato.
(Unioneonline)
