Tutto in pochi giorni, ad aprile. Due progetti agrivoltaici nel Sassarese e uno eolico in Ogliastra autorizzati dal Ministero perché la legge regionale sulle aree non idonee è considerata «illegittima» e quindi inapplicabile.

Un ulteriore impianto agrivoltaico, sempre nel nord Sardegna, bocciato (anche) perché la Regione ha varato la sua norma sulla gestione delle rinnovabili. Un altro maxi piano sull'eolico, a Villanovafranca, non autorizzato in virtù di una sfilza di pareri negativi che, tra le righe, richiamano anche la medesima legge. E ancora pale, stavolta a Truncu Reale (Sassari), che sono andate a sbattere con un decreto negativo nel quale la norma sarda non viene nemmeno menzionata.

È grande la confusione sotto il cielo dove brilla il sole e soffia il vento che società grandi e piccole vogliono sfruttare per fare profitto in Sardegna.

I provvedimenti emanati dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica sono stati sei in soli dieci giorni, tra il 2 e l'11 aprile. Sono le decisioni adottate su richieste di valutazioni ambientali presentate per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile nell'Isola, che prevedono decine e decine di ettari di pannelli e torri eoliche alte centinaia di metri. 

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