Ravenna lancia Footprints: progetto Ue anti-overtourism

20 agosto 2025 alle 15:00
Ravenna, 20 ago. (askanews) - Chi va in vacanza a Ravenna per il mare difficilmente visita il museo dove sono custodite opere di Klimt, Banksy e Cattelan. Chi invece viene per i mosaici bizantini o vedere la tomba del Sommo Poeta, raramente scopre le escursioni naturalistiche per osservare fenicotteri e aironi. La seconda città d'Italia per estensione, dopo Roma, ha un problema: troppa ricchezza, troppo frammentata. La soluzione? Footprints, 5 milioni di euro dall'Europa per inventare il turismo del futuro. "Ravenna è una città che di turismo ha sempre vissuto - spiega l'assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia - e con il turismo ha sempre lavorato. Crediamo che viviamo tempi in cui anche il turismo avrebbe bisogno di incontrare l'innovazione e di misurarsi con le sfide del nostro tempo che sono quelle della sostenibilità ambientale. Abbiamo cercato di fare un investimento importante immaginando un modo nuovo di vivere la città anche da turisti, condividendo responsabilità, obiettivi e provando a improntare un'esperienza di visita che contempli un impegno verso la sostenibilità quotidiana". Il progetto è già avviato ed entrerà nel vivo nei prossimi tre anni. "Welcome hub" in tutto il territorio, dalla città d'arte al mare, corridoi urbani digitali che collegano le attrazioni incentivando la mobilità sostenibile. "La sfida ambiziosa - ricorda Sbaraglia - è quella di trasformare il turista e il visitatore in un cittadino temporaneo della città e quindi mantenere tutta quella responsabilità sul territorio che ha a che fare con la gestione dei rifiuti, ma anche scelte consapevoli di come spostarsi da un luogo all'altro. Noi vorremmo incentivarlo attraverso un progetto qualificato di coinvolgimento, strutturando modalità accattivanti per tenere alta questa collaborazione e questa responsabilità".Una strategia per contrastare l'overtourism, coinvolgendo anche gli operatori locali in un sistema di monitoraggio digitale."Una delle sfide del nostro tempo - conclude l'assessore - è costruire processi turistici sempre più responsabili, che contrastino la cultura del turismo 'mordi e fuggi'. Provare a trasformare l'esperienza di visita in un'esperienza di vita in un territorio significa innescare modalità virtuose di partecipazione attiva alla vita di un territorio, non limitarsi ad una cultura estrattiva, ma vivere un territorio, approfondirlo e trovare una relazione diretta tra l'ambiente e quello che cerchiamo".