Il pastore Ignazio Loi sfila per Marras alla Milano Fashion Week: «Ambasciatore di bellezza»

24 settembre 2025 alle 16:21

Giuseppe Ignazio Loi «ambasciatore di bellezza» alla Milano Fashion Week. Su di lui, il pastore protagonista di “La vita va così” di Riccardo Milani, che si rifiuta per decenni di vendere la sua terra a un potente gruppo immobiliare, sono accesi i riflettori della Alghero di Antonio Marras, che lo trasforma in rappresentante di quel fascino che conquista gli intellettuali inglesi del circolo Bloomsbury. Ma soprattutto in simbolo dell'amore per le proprie origini.

Contaminazione culturale ed estetica, immaginario collettivo, storia dell’arte, identità e quindi capacità di ridurre i pregiudizi verso lo straniero o il diverso, sono gli ingredienti della sfilata che lo stilista algherese ha portato in scena nella capitale italiana della moda. 

Centro di ogni cosa è la Sardegna, crocevia di culture, depositaria di tradizioni di popoli di passaggio. Per questo nella sfilata vengono utilizzati pezzi originali dei costumi tradizionali sardi «troppo belli per essere rivisitati, troppo importanti per non essere condivisi»: «Perché la bellezza è di tutti e tutti ne devono essere i beneficiari», spiega Marras.

Lo stilista immagina che la sua Alghero incanti personaggi del calibro degli scrittori Virginia Woolf, D.H. Lawrence e sua moglie Frieda, ma anche della neozelandese e comune amica Katherine Mansfield, una delle più influenti e importanti autrici del movimento modernista, morta di tubercolosi a soli 34 anni in Francia. Alghero diventa il luogo perfetto per combattere l'insofferenza all'etichetta imposta dalla società vittoriana del tempo con un profondo anticonformismo, l’onestà intellettuale e il credo pacifista, una propensione verso idee rivoluzionarie nell'arte e nella sessualità, la genialità e la necessità della bellezza come stile di vita.