Guamaggiore: mestieri, tradizioni, cucina e folk per rilanciare l'economia
Un piccolo paese della Trexenta con meno di mille abitanti.
Guamaggiore capitale degli antichi mestieri, della cucina contadina fatta di pietanze prelibate, di un centro storico di straordinaria bellezza e di ospitalità, ha riproposto ancora una volta la giornata degli antichi “Mestieri, tradizioni, gusti e sapori delle leguminose in sa bidda de ziu Paddori”.
Un tuffo straordinario in un passato che Comune e Pro Loco vogliono conservare e proporre per fare turismo, economia, cultura. E ancora una volta la risposta non è mancata con tantissimi villeggianti arrivati dalla provincia e da Cagliari che hanno ammirato e apprezzato visitando gli stand, gustando le pietanze prelibate tipiche del paese e della Trexenta agricola. Grande la soddisfazione del sindaco Nello Cappai e del presidente della Pro Loco Giantonio Tronci per questa giornata proposta da tanti anni alla riscoperta di un passato che appare sempre più meraviglioso.
E con l’artigianato, la cucina, il centro storico, i monumenti del passato, ecco le strade trasformate in vetrina per la gioia dei visitatori. Che hanno potuto ammirare anche le maschere del gruppo Is Scruzzonis di Siurgus Donigala e delle maschere tipiche Is Crebus di Sinnai, dei gruppi folk Efisio Vincenzo Melis di Guamaggiore, Is Messaius Sant’Isidoro di Barbusi, dell’organetto del maestro Giampaolo Piredda, dell’associazione Musica Sarda di Nuoro e con l’animazione per bambini a cura di Elena Cicu.
"Un modo anche questo - ha commentato il sindaco di Guamaggiore Nello Cappai - per salvare gli antichi paesi della Sardegna che cercano di reagire al fenomeno dello spopolamento anche attraverso le proprie straordinarie risorse sociali e culturali. Noi stiamo andando anche oltre: col sindaco di Gesico, Terenzio Schirru, siamo stati anche a Paestum alla borsa mediterranea del turismo archeologico. Una unità di intenti necessaria per far conoscere realtà così straordinarie".