Esproprio dei terreni per il centro sportivo, condanna milionaria dopo 35 anni per il Comune di San Sperate

05 dicembre 2024 alle 21:23aggiornato il 05 dicembre 2024 alle 21:23

I progetti risalgono al 1987, l’occupazione d’urgenza al 1989 e al 1990, il contenzioso al 1992: decenni per arrivare alla sentenza che condanna il Comune di San Sperate a pagare oltre 5 milioni e mezzo ai proprietari dei terreni dove è stato realizzato il centro sportivo di Santa Suja.

L’esproprio è stato giudicato illegittimo, ma il grosso della battaglia nelle aule giudiziarie, di sentenza in sentenza e di ricorso in ricorso, si è consumato sulla quantificazione del risarcimento, basata su un quesito: i terreni dovevano essere considerati agricoli, com’erano al momento dell’esproprio, o adibiti a servizi come furono classificati dal Comune dopo la realizzazione dei campi da gioco, della piscina e dei parcheggi del complesso?

Nell’articolo su L’Unione Sarda in edicola venerdì 6 dicembre e nell’edizione digitale, i dettagli della vicenda, il modo in cui si è arrivati alla cifra definitiva, che rischia di mettere in ginocchio i conti del Comune, e le parole del sindaco in carica e di quelli che lo hanno preceduto.