Quando si cammina tra le decine di ruderi di Monteponi, a Iglesias, si ha l'impressione di essere nel bel mezzo di un villaggio appena bombardato.

La Sala compressori (che rientra nel patrimonio di Igea, la società controllata dall'assessorato regionale dell'Industria) è solo uno degli immobili simbolo dell'incuria: sistemata negli anni Novanta, a miniere ormai chiuse, era stata aperta alla città e utilizzata per attività culturali e scientifiche.

Ora sta cadendo a pezzi.
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