Andare a formarsi in Europa, per poi tornare in Sardegna e costruire una scuola al passo con gli altri Paesi europei, in grado di garantire livelli crescenti di inclusione sociale. È questa la missione del C.p.i.a. Sassari, il Centro provinciale per l'istruzione degli adulti (C.p.i.a. 5 Sassari) nell'ambito del progetto europeo Erasmus Plus Azione K1 "Aprirsi al mondo".

Al progetto hanno partecipato quattro insegnanti e Rita Cambula, dirigente scolastica del centro che dal 2017 si occupa dell'istruzione degli adulti italiani e migranti sull'intero territorio provinciale. Oltre alla sede di Sassari, il C.p.i.a. ha infatti altri sei punti di erogazione - Alghero, Ozieri, Castelsardo, Valledoria, Santa Teresa di Gallura, Olbia - e tre sedi carcerarie a Sassari, Alghero e Nuchis.

Il centro impiega 25 docenti e ha una popolazione scolastica di circa 500 studenti dai 16 anni in su, composta per il 90 per cento da migranti, profughi, rifugiati, richiedenti asilo, e per il restante 10 per cento da italiani in cerca di collocazione lavorativa.

I docenti che hanno preso parte al programma Erasmus Plus hanno frequentato due corsi di formazione a Faro (Portogallo) e a Praga (Repubblica Ceca), e a un'attività di job shadowing nelle scuole per adulti di Barcellona. I corsi sono stati incentrati, in particolare, sull'apprendimento e il miglioramento delle metodologie e delle strategie didattiche per l'inclusione dei migranti, soprattutto per quanto riguarda l'insegnamento della lingua italiana e il conseguimento del livello B1, indispensabile per la domanda di cittadinanza.

Spiega la docente Adriana Azara, che ha preso parte al progetto: "Nelle nostre classi ci sono allievi stranieri che hanno magari lo stesso livello di conoscenza dell'italiano, ma alcuni di loro non sono mai andati a scuola, mentre altri sono diplomati o laureati".
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