L'avevano promesso una settimana fa: "Se non avremo risposte, torneremo a protestare davanti al Comune". Detto, fatto.

Un centinaio di venditori ambulanti del mercatino dell'usato di via Simeto manifestano dalle 10 davanti a Palazzo Bacaredda a Cagliari. Chiedono al sindaco Paolo Truzzu di poter tornare a vendere la domenica mattina in via Simeto, senza essere costretti a trasferirsi a Sant'Elia, al parcheggio Cuore, come hanno fatto gli operatori di viale Trento. "Il mercatino in via Simeto lo abbiamo creato noi", dicono, "e da lì non vogliamo andare via". Rifiutano la proposta dell'amministrazione di trasferirsi a Sant'Elia "perché fuori mano e perché i mercatini sono presidi rionali che non possono essere trasferiti in questo modo. Senza considerare", aggiungono, "che domenica scorsa molti di noi hanno provato a cercare un posteggio a Sant'Elia ma erano tutti esauriti".

Il Comune, dopo oltre vent'anni, sta cercando di regolarizzare i mercatini dell'usato, spesso colpiti da abusivismo: la sperimentazione avviata a Sant'Elia prevede il pagamento di 5 euro per ogni giornata di mercato (che comprende l'assegnazione di un posteggio e il ritiro della spazzatura da parte del Comune) e la registrazione di tutti gli operatori (partite Iva e hobbisti).

"Con molti sacrifici saremmo pure disposti a pagare questi 5 euro, ma rivendichiamo l'autogestione", perché non vogliono che sia un'associazione di categoria a gestire il mercato (come avviene adesso a Sant'Elia). Una delegazione di lavoratori e rappresentanti dell'Unione sindacale di base è stata ricevuta dal sindaco: "L'amministrazione, ribadendo il divieto di allestire il mercato il via Simeto e via Po, ha chiesto di presentare un piano di gestione che si riserverà di valutare", dice Enrico Rubiu, Usb.
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