Un'oasi ambientale di 133 ettari a pochi chilometri da Oristano. Il vivaio dell’Ente Forestas di Campulongu è uno dei tasselli della forestazione in Sardegna. Ogni anno vengono messe a dimora un milione e mezzo di piante mediterranee. Qui l’habitat è ideale grazie al clima e alle caratteristiche morfologiche di questa parte del Campidano.

"Il vivaio venne acquisito dalla Regione negli anni 2000 – ricorda il direttore generale di Forestas Salvatore Mele – dalle ceneri della disciolta società Ente cellulosa e carta. In questi anni i nostri dipendenti hanno contribuito a renderlo produttivo. Oltre al prezioso patrimonio forestale, a Campulongu ci si occupa di sistemazione idraulico-forestale, di silvicoltura ed arboricoltura da legno. Grazie ad un intero ciclo produttivo le strutture sono praticamente autonome. Le recenti stabilizzazioni – conclude Mele – ci permetteranno di migliorarne le attività e anche la produzione”.

Attualmente nella serra, riscaldata giorno e notte da un piccolo impianto termodinamico a biomassa, si brucia la legna che viene prodotta in loco, “dimorano” circa 700mila specie arboree. Mirto, agrifoglio, rosmarino, castagno, corbezzolo solo per citarne alcuni. Rimarranno in quell’ambiente temperato altri 3 mesi circa prima di essere trasferite insieme ai loro vasetti nel vivaio, dove proseguirà il lungo periodo di crescita. Quando raggiungeranno l’età adulta verranno trasferiti nei cantieri o venduti ai privati.

“Lo scopo del vivaio è soprattutto quello di produrre per l’Agenzia Forestas, poi il surplus viene venduto - spiega il direttore territoriale dell’Ente Forestas di Oristano Filippo Murtas - le piante le regaliamo ai Comuni e alle associazioni di volontariato per essere utilizzate nelle giornate dedicate all’ambiente”.

Ma a Campulongu, grazie ai 133 ettari a disposizione, si produce anche il legnatico che viene venduto in tutta l’Isola. Una parte, quella degli scarti, viene utilizzata per alimentare il termovalorizzatore. Con le altre attività, quali l’apicoltura, sviluppata nel Monte Arci e nel Grighine, Campulongu produce anche un reddito di alcuni milioni di euro annui. Non azzerano il bilancio, ma rappresentano comunque ossigeno per le casse dell’Ente.
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