No al fallimento. Sì al concordato. I vertici dell'Aias sono certi di poter disinnescare l'ultima grande crisi contestata sia dalla Regione che dal tribunale.

"Siamo certi che ci siano le basi per una richiesta di concordato - hanno ribadito i legali dell'associazione - che consenta all'azienda di uscire dallo stato di crisi in continuità, cioè senza la necessità di interrompere l'erogazione dei servizi che l'Aias fornisce ormai da mezzo secolo. Aspettiamo perciò fiduciosi la risposta del tribunale (stamattina in udienza il pm Daniele Caria ha invece chiesto il fallimento dell'Aias, ndr) sperando venga accettato un piano di ristrutturazione in tempi brevi così da poter tutelare il futuro dei dipendenti e la salute dei pazienti".

Una serenità evidentemente non condivisa da una parte del personale, pronto a denunciare dalle sale della struttura di viale Poetto al grido "qui stiamo morendo di fame!" il proprio disagio.
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