Un anno nero per l'umanità. L'11 marzo del 2020 l'Oms dichiarava lo stato di pandemia. E 365 giorni dopo, i numeri danno il senso dell'impatto devastante del Covid-19: 117 milioni di persone contagiate in tutto il mondo, 2 milioni e 600.000 morti.

Anche l'Italia ha pagato un conto salatissimo, con oltre 100mila vittime, ed un tasso di mortalità tra i più alti rispetto alla popolazione. La pandemia ha colpito duramente perché ha colto il mondo alla sprovvista. Quando il 31 dicembre 2019 la città cinese di Wuhan segnalò i primi casi di una polmonite sconosciuta, non ci fu il tempo di prevedere che il Covid-19 si sarebbe diffuso così in fretta e con tale portata. Le immagini di una metropoli fantasma, con 11 milioni di persone chiuse in casa in quarantena, apparivano lontanissime. Fino a quando, neanche 2 mesi dopo, il virus identificato come Sars-Cov-2 varcò le porte dell'Europa, in Italia. Per poi dilagare in tutti i continenti con una progressione costante.

L'11 marzo 2020 i contagi fuori dalla Cina erano aumentati di 13 volte in 2 settimane, i Paesi raggiunti si erano triplicati: quel fatidico giorno l'Oms dichiarò che l'impatto del coronavirus aveva assunto le dimensioni di una pandemia.

(Unioneonline/v.l.)
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