“Un colloquio cordiale”.

Così la Sala Stampa vaticana ha definito l'incontro di Papa Francesco a Budapest con il presidente della Repubblica d'Ungheria Janos Ader, con il primo ministro Viktor Orban e il vice primo ministro Zsolt Semjen.

"Si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25", durando in tutto circa 40 minuti.

C’erano anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e monsignor Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Tra i vari argomenti trattati, "il ruolo della Chiesa nel Paese, l'impegno per la salvaguardia dell'ambiente, la difesa e la promozione della famiglia".

Il Pontefice ha anche parlato al Consiglio ecumenico delle Chiese e incontrato alcune Comunità ebraiche dell'Ungheria: "Ogni volta che c'è stata la tentazione di assorbire l'altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo – ha detto Francesco -. Quante volte nella storia è accaduto! Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più. E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell'antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta". 

La tappa in Ungheria per il Pontefice è la prima di un viaggio che lo porterà anche in Slovacchia. 

(Unioneonline/D)

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