Al momento non sono stati identificati fattori di rischio come l'età, il sesso o una precedente storia di disturbi della coagulazione del sangue, per i rari casi di trombosi segnalati dopo l'inoculazione con il vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca.

È quanto ha ribadito l'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, in una conferenza stampa, dopo la decisione della Germania di sospendere la somministrazione del siero che, intanto, ha cambiato nome in Vaxzevria, per le persone sotto i 60 anni.

Dopo gli ultimi studi la nostra posizione non è cambiata, ha spiegato la direttrice dell'Ema, Emer Cooke. "Le nostre conclusioni sono ancora una volta che i benefici del vaccino nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali".

In particolare, ha spiegato: "Gli esperti non hanno rilevato specifici fattori di rischio come il sesso, il genere o precedenti problemi della coagulazione del sangue che possano essere legati ai rari casi di trombosi segnalati dopo il vaccino", ribadendo che si continua a vigilare sulla sicurezza ma al momento non ci sono evidenze che si debba raccomandare di restringere le fasce di età per questo vaccino.

(Unioneonline/F)
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