Crisi mondiale, Alessandro Politi: "Italia affidabile, sulla Nato analisi superficiali"

21 dicembre 2024 alle 18:32

«I risultati sul campo cercano di precostituire dei diritti. Ma per essere diritti devono essere riconosciuti. E il riconoscimento non c’è».

Parla Alessandro Politi, analista strategico direttore di Nato Foundation College, l’unico centro di ricerca non governativo affiliato direttamente alla Nato. Intervistato a Radar, su Videolina, chiarisce gli scenari che spesso vendono descritti in maniera superficiale. Un punto come premessa: con l’invasione russa dell’Ucraina si è aperta la questione dell’eccessivo allargamento della Nato. Una causa, anche secondo alcuni analisti occidentali, dell’aggravarsi della situazione, fino all’offensiva di Putin.  «Sulla Nato sono comprensibili tutte le analisi storiche – sottolinea Politi -  ma poi bisogna rifarsi ai trattati che sono effettivamente firmati. Ai tempi di Eltsin la Russia non ha firmato il protocollo di Budapest con Regno Unito e Stati Uniti che garantiva l’integrità e la sicurezza dell’Ucraina. La Duma russa si è rifiutata di ratificarlo e già allora Clinton seppe che in fondo alla strada ci sarebbe stata una guerra. Non ne parlò con nessuno, ma i suoi successori lo sapevano. Tutti»

«La Nato – prosegue Politi -  ha conosciuto tensioni molto forti. Quando nel 2008 gli alleati volevano allargarla a Ucraina e Georgia non c’è stato il consenso. Lo confermano le recenti memorie di Angela Merkel. La Nato avrà le sue responsabilità, ma non è una sorta di Patto di Varsavia. E poi chi decide non è il segretario generale, ma i trentatrè Paesi che ne fanno parte».

E l’Italia sullo scenario internazionale?  «Giorgia Meloni conferma una vecchia verità: la politica estera è quella che tutto sommato riserva delle soddisfazioni. La premier – osserva Politi – ha confermato la linea europeista e atlantista del Paese, con i dovuti distinguo. Ad esempio la netta opposizione all’idea di inviare missili a lungo raggio in Ucraina capaci di colpire il territorio russo. Inoltre – aggiunge Politi -  questo governo è il primo che ha fatto una protesta, irrituale, da parte della Difesa a un ambasciatore israeliano. Mai visto prima. Il governo si presenta come alleato affidabile, ma non cieco agli interessi nazionali. E questo è un equilibrio che l’Italia conferma».

Nicola Scano