Coop del latte in difesa del pecorino romano: "Anche contro i dazi valorizzare le razze ovine autoctone"
La difesa del pecorino romano attraverso la ridefinizione del disciplinare di produzione con la valorizzazione delle razze ovine autoctone. Unico modo per rafforzare la sua presenza sul mercato e difenderlo dalle insidie dei dazi di Trump. Intervengono Agrinsieme e le maggiori cooperative lattiero casearie dell’isola: “La Regione deve battere un colpo per tutelare un prodotto fondamentale per l’economia sarda”.
L’iniziativa di oggi arriva dopo numerose attività di sensibilizzazione avviate nelle ultime settimane: dall’invio di una lettera al Ministero dell'Agricoltura affinché intervenga per la difesa e quindi una maggior valorizzazione della Dop, con una caratterizzazione produttiva sulle razze inserita nel disciplinare, a un incontro con l’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, a cui è stato chiesto che la politica regionale prenda una posizione chiara per tutelare tradizione ed eccellenza, allevamenti tipici e difesa di un ambiente e di un paesaggio che- è stato detto - “sono il frutto del pascolamento dei milioni di pecore di razza sarda che contribuiscono ogni giorno alla cura del territorio in ambito di dissesto idrogeologico e lotta agli incendi”. I produttori hanno espresso forte preoccupazione per l'eventuale introduzione di dazi che potrebbero penalizzare il pecorino romano nel mercato degli Stati Uniti. Nel video le interviste a Daniele Caddeo (coordinatore regionale Agrinsieme), Salvatore Palitta (presidente delle cooperative Agriexport e La Concordia), Giuseppe Patteri (vicecoordinatore regionale Agrinsieme e presidente regionale Copagri) e Stefano Taras (presidente di Confagricoltura Sardegna).