Cardedu, rinasce la "Casa dei Sogni" strappata alla criminalità

17 giugno 2024 alle 17:39aggiornato il 17 giugno 2024 alle 17:39

Da un bene confiscato alla criminalità organizzata nasce Casa dei Sogni. Una villetta a due piani sulle colline di Cardedu, con una vista sulla piana e sul mare che rasserena lo sguardo. Gestita dalla Fondazione Domus De Luna con la partnership dell'associazione di volontariato Ogliastra Informa, per scopi sociali. Questa mattina si è dato avvio ai lavori per renderla operativa. Sarà una casa vacanze per persone in condizioni di fragilità, mamme, adolescenti e bambini, potranno trascorrere come diritto di tutti giornate in serenità e spensieratezza.

Una vacanza che spesso è privilegio per pochi. C’era anche il grande amico e sostenitore della Fondazione Domus De Luna il Capitano del Cagliari Leonardo Pavoletti. Capitano non solo sul campo da gioco, ma anche nella vita. Ha dispensato sorrisi, firmato autografi e scherzato con tutti. La cerimonia simbolica con la piantumazione di un albero simbolo di rinascita, un acero donato da Forestas, nel giardino della villetta. C’erano i ragazzi e le ragazze di Ogliastra Informa e i piccoli atleti e atlete delle scuole calcio di Loceri, Lanusei, Ibono, Arzana, Tortolì e Bari Sardo. Con la fascia tricolore il sindaco Giacomo Pani e la vice Elisa Lorrai, il consigliere Salvatore Corrias, in rappresentanza del Plus Ogliastra l’assessora Irene Murru e la coordinatrice Marzia Mameli. 

Una grande giornata di festa e un’emozione per il fondatore della Fondazione Domus De Luna, Ugo Bressanello: «Siamo felici e orgogliosi di essere qui e di aver aperto le porte di questa casa, con la speranza che qui vivano giornate spensierate, ricche di momenti sereni e gioiosi come meritano».

Casa dei sogni sarà una realtà accessibile per chi non può permetterselo per svariati motivi. «Una  vera casa dei sogni - ha detto la presidente di Ogliastra Informa, Rita Concu - Speriamo di accogliere tante famiglie, una grande opportunità di condivisione e crescita per tutti noi». 

Federica Melis