Autoritratto, l'inedita opera immateriale di Salvatore Garau

10 aprile 2025 alle 15:14aggiornato il 10 aprile 2025 alle 15:17

L’arte come risposta al dolore del mondo, come appello alla riscoperta della parte immateriale di sé, come monito contro l’intorpidimento delle menti.

Dopo il clamore provocato da "Io Sono" e “Davanti a te”, le prime due sculture immateriali vendute all’asta nel 2021 rispettivamente a 15mila e 28mila euro, l’artista di Santa Giusta Salvatore Garau, 72 anni, torna a Milano fino all’11 maggio allo Spazio Roseto di Corso Garibaldi 95 con la mostra “CORPO non CORPO”, curata da Milo Goj con testo critico in catalogo di Lóránd Hegyi. Una mostra organizzata da Art Relation e promossa da Roseto e Jarvés in occasione della Milano Design Week 2025: quindici tele di grande formato e due video, uno dei quali inedito, che celebrano l’unione fra il corpo della pittura e il non corpo dell’immateriale.

La parte tangibile della mostra è rappresentata dalle quindici opere su tela e su teloni PVC riciclati provenienti da pubblicità dismesse. La parte immateriale invece è un inedito assoluto, dal titolo Autoritratto. Un video del 2022 che dura poco più di venti secondi in cui l'artista presenta a chi guarda il proprio autoritratto: «Quando non ci sarò più sarò uguale a lui», dice accarezzando l’aria: «Sarà lui a copiare la mia assenza, saremo identici, come due gocce d’acqua». «Di solito è l’artista che copia il modello, ma stavolta sarà il modello a imitare l’artista superandolo -spiega Garau -. Ammetto che mi ha quasi creato un moto di gelosia, di bella gelosia: “Sta a vedere, mi sono detto, che la mia copia realizzerà un lavoro superiore rispetto a quello che ho concepito io". Credo con quest’opera di aver toccato il punto massimo dell’esistenza e della non esistenza. Come ho scritto nel manifesto, la visionarietà dell’arte non ha confini».

(video concesso)