Via tutti i sei semafori di via Lungosaline, le lampadine rosse, gialle e verdi lasceranno il posto alle rotatorie. Rotonde anche in viale Poetto all’incrocio con via Vergine di Lluc. Quindi una piccolissima trincea (un ecodotto) sull’Asse mediano, tra la Fiera e Su Siccu, e nuove rotatorie (almeno tre a forma di un 8 allungato) tra piazza Amendola-Via Roma-Piazza Matteotti-Largo. E ancora: collegamenti più funzionali e sicuri tra i vari quartieri coinvolti (un accesso diverso allo stadio, per esempio), e più spazio per le corsie riservate al mezzi del trasporto pubblico.
Non solo un sogno
Oggi per arrivare da via Roma a Margine Rosso in condizioni anomale, cioè senza traffico, occorrono almeno 25 minuti. In condizioni normali, invece, anche un’ora. L’obiettivo è disegnare nuove soluzioni che permettano lo stesso tragitto in 15 minuti. Un sogno? Molto di più: a definire criteri e rivoluzione della mobilità a Cagliari è ancora una volta il nuovo Puc, il piano urbanistico che disegna la città del futuro, sul quale il Consiglio comincerà la discussione tra meno di due settimane. «L’obiettivo del Puc è la costruzione di un sistema integrato di mobilità», spiega l’assessore all’Urbanistica Matteo Lecis Cocco Ortu. «Immaginiamo un sistema di mobilità che dove al centro c’è il trasporto pubblico ma che contempla anche altre forme di mobilità, l’auto privata», con la creazione di parcheggi di scambio, «la bicicletta, la pedonalità».
Il piano
La strategia di Palazzo Bacaredda punta soprattutto sui rondò per snellire il traffico e ridurre le code. Aumentando la sicurezza e diminuendo lo smog. Così, in una mossa sola, ha intenzione di raggiungere tre obiettivi: meno incidenti, meno inquinamento, meno ingorghi. A illustrare lo studio voluto dall’amministrazione comunale e condotto dal Dicaar, il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’università di Cagliari, è Mauro Coni, docente di Strade, ferrovie e aeroporti, intervenuto in commissione mobilità. «Il problema di Cagliari sono i “nodi” non le sezioni stradali», premette il docente. «Senza stravolgere la pianificazione che la città ha portato avanti negli anni, si possono effettuare alcuni interventi semplici, come le rotatorie che non risolvono le criticità del traffico nelle ore di punta ma certamente lo rendono più fluido in tutti gli altri momenti della giornata», aggiunge. Ecco perché in via Roma ne nasceranno almeno tre, tutte a forma di un otto allungato: una tra piazza Amendola e l’inizio di via Roma, lato porto, un’altra sempre sul lato porto all’altezza del Consiglio regionale che permetterà l’ingresso diretto al porto, alleggerendo il traffico nel Largo e in piazza Matteotti, la terza proprio tra piazza Matteotti e l’inizio del porto. «Insieme a piccoli cambiamenti che consentiranno di migliorare la sicurezza, e a interventi che permetteranno alle strade di “dialogare” tra loro», questo per esempio è il problema principale dell’Asse mediano, «si può migliorare le viabilità, creando le condizioni per migliorare ancora di più il trasporto pubblico».
Le altre novità
Ecco perché tra le novità annunciate compaiono anche un ponte “leggero” tra via San Paolo e viale Trieste, dove un tempo c’era il passaggio a livello, una rotatoria sull’Asse mediano all’altezza dell’Amsicora («che non preclude la possibilità di realizzare anche il ponte ciclopedonale»), un collegamento pedonale, da realizzare con un piccolo ponte, tra viale la Plaia e Stampace. È più di un sogno il piano che disegna il Puc. Per Cagliari è una vera rivoluzione.
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