Le testimonianze

«Un uomo manipolatore e violento» 

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I residenti del palazzo al civico 33 di via Iglesias a Milano lo descrivono come schivo e riservato ma Gianluca Soncin, il 52enne fermato per l’omicidio della ex compagna Pamela Genini, 29 anni, era soprattutto freddo, violento e spietato. Originario di Biella ma residente a Cervia, ultimamente si divideva tra la località romagnola e il capoluogo lombardo, dove frequentava l’abitazione dove la ragazza era andata a vivere. Un rapporto «possessivo e violento» per gli inquirenti, con minacce, vessazioni e «atteggiamenti controllanti». Al punto che nei primi tempi della relazione avrebbe tentato in tutti i modi di isolarla dalle amiche e dal lavoro. Soncin, riservatissimo anche sui social, nel 2010 era stato arrestato assieme al padre Lamberto dalla guardia di finanza di Ascoli Piceno per una presunta frode su un traffico di auto di lusso importate dall’estero. Accusato di associazione per delinquere, avrebbe fatto parte di un’organizzazione che, su un giro d’affari di 30 milioni, aveva evaso l'Iva per oltre 6,5 milioni.

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