Regione

«Porte aperte nel mio ufficio»: Manca è un caso 

L’assessora al Lavoro riceve gli elettori per parlare di sanità: «L’ho sempre fatto» 

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«Il 7 novembre, dalle 9 alle 12, nei miei uffici di via Roma 46 a Sassari, riceverò chiunque voglia parlarmi di problemi sanitari nel territorio». È bufera sul messaggio che Desirè Manca, l’assessora al Lavoro da 101mila follower, ha postato sulla propria pagina Facebook. Per tanti è una «inaccettabile sovrapposizione di ruoli», visto l’incarico in Giunta «di tutt’altro tenore». Ma c’è chi la difende a spada tratta.

La diretta interessata

Contattata al telefono, l’assessora risponde a tutto. Con una premessa: «Mai mi sarei aspettata tanto clamore per una cosa che ho sempre fatto: la sanità mi è sempre piaciuta e non ho mai smesso di ascoltare chi è in difficoltà». L’appuntamento del 7 novembre nasce da una promessa fatta il 14 ottobre. «In quella data avevo scritto che, di fronte ad un numero sempre crescente di cittadini con problemi attinenti alla sfera sanitaria, non mi sarei tirata indietro. E anzi avrei dedicato del tempo all’ascolto della loro richiesta di salute, soprattutto in caso di persone fragili, indifese, dimenticate. Io ho una sola parola».

Come funziona

La titolare del Lavoro le chiama «porte aperte». E spiega come si svolgono gli incontri. «Dopo che mi vengono spiegate le problematiche, faccio la segnalazione all’apparato sanitario». A domanda precisa, l’assessora dice che «non ci sono corsie preferenziali: lavoro per tutti, ho fissato questo appuntamento a Sassari perché è il mio territorio, ma sono a disposizione di chiunque abbia bisogno». Sempre a domanda precisa, l’assessora chiarisce che «l’apparato sanitario» a cui si riferisce «è l’assessorato» guidato da Armando Bartolazzi. «Non è che io cerco gli appuntamenti al posto dei cittadini, semplicemente segnalo i disservizi che esistono». Quindi chi non si rivolge a Manca resta indietro? «Proprio no, le segnalazioni che faccio, ricevute per esempio da una paziente oncologica su un appuntamento difficile da prendere, diventano un vantaggio per tutti gli utenti».

Le reazioni

Sui social, chi commenta la giornata dell’ascolto fissata da Manca per parlare di salute, osserva più di tutto: «Ma non fa l’assessora al Lavoro?». Lei dice: «È vero, ho un’altra delega che peraltro mi piace moltissimo. Ma la sanità mi ha sempre appassionato». E qui si apre la parentesi politica, visto che il nome di Manca è saltato fuori ogni qualvolta il Campo largo ha ragionato sulla possibilità di un rimpasto, con la sostituzione di Bartolazzi. La Cinque Stelle chiarisce: «Non me l’ha mai chiesto nessuno di guidare la Sanità, tanto meno la presidente Todde. Se a inizio legislatura mi avessero fatto la proposta, avrei accettato con piacere. Ma ora non è un’ipotesi in campo». Per Manca, è «naturale» che la governatrice, a metà ottobre, abbia bollato come «irrealistica» la possibilità. L’assessora sostiene che non era legata a questioni politiche la sua assenza al primo vertice di maggioranza, a Oristano il 19 marzo 2024, quando Todde era la presidente in pectore in attesa di proclamazione. In quei giorni il Campo largo stava decidendo l’assetto della Giunta e per Manca non si profilava la delega alla Sanità, come poi è accaduto.

Caso politico

E se i «brava» si leggono di tanto in tanto, dall’opposizione sulle «porte aperte» nell’ufficio di Sassari si fa sentire Piero Maieli. «Desirè Manca, nominata per occuparsi di lavoro, formazione e politiche sociali – incalza il consigliere regionale di Forza Italia – si è ritagliata un ruolo parallelo, di assessora ombra alla sanità, con il risultato di lanciare un messaggio chiaro (a Bartolazzi): “Se non lo fai tu, lo faccio io”». Per Maieli la mossa «somiglia a una dichiarazione politica che sconfessa, pubblicamente, il collega di Giunta. La maggioranza in Regione si scopre ora in piena fibrillazione interna. E mentre litiga sulle competenze, i cittadini continuano a fare la fila nei Pronto soccorso della Sardegna». L’assessora non ha dubbi: «Ho la delega al Lavoro ma prima di tutto sono una consigliera regionale, eletta dal popolo. E per il popolo mi impegno in ogni modo. Non sto cercando voti, sfido chiunque a dire che io li chieda».

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