Vaticano

Papa Leone ai diplomatici: «Disarmate  le parole»  

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Città del Vaticano Nel discorso rivolto ai diplomatici italiani in occasione del loro Giubileo, papa Leone ha richiamato con forza la missione della diplomazia come servizio alla «pace vera», fondata sul dialogo, sulla verità e sull’umanesimo cristiano alla base della cultura italiana ed europea. Custodire la pace significa essere capaci di leggere i segni dei tempi, respingendo menzogne, propagande e calcoli di parte, perché la vera diplomazia non è equilibrio tra rivali ma ricerca di giustizia.

Il Pontefice ha rievocato il celebre appello di Paolo VI all’Onu di 60 anni fa («Mai più la guerra») ribadendo che la pace è un dovere che unisce l’umanità. Leone ha invitato a «disarmare parole e proclami», scegliendo linguaggi onesti e prudenti, capaci di costruire intesa, riparare i torti e perdonare: chi rinuncia al dialogo, rinuncia alla speranza di pace.

Prima dell’udienza, i diplomatici hanno incontrato il cardinale Pietro Parolin, che ha richiamato i conflitti più drammatici, dall’Ucraina alla Terra Santa, chiedendo alla comunità internazionale compassione per le vittime e lucidità nell’indicare percorsi di riconciliazione, anche quando appaiono lontani.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha infine ribadito il dialogo positivo e le solide relazioni tra Italia e Santa Sede, definite storiche e profondamente radicate.

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