Dal centro Talita Kum di Iglesias ai paesi del Sulcis

Il medico arriva a domicilio con il caravan della sanità 

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Un caravan-ambulatorio per portare la buona sanità nei paesi del Sulcis Iglesiente e forse, in un futuro non troppo remoto, nel resto dell’Isola. Sì perché davanti a una sanità che non funziona e che porta le persone ad arrendersi fino a smettere di curarsi ci sono due modi per reagire: lasciare che nulla accada o rimboccarsi le maniche e fare la propria parte ogni giorno.

Il progetto

La seconda opzione è stata scelta con entusiasmo dai medici, dagli infermieri e dai tanti volontari che, dopo aver aderito con entusiasmo al progetto Talita Kum, l’ambulatorio multispecialistico gratuito che Casa Emmaus ha lanciato con la collaborazione della Diocesi e del Comune di Iglesias, ora rilanciano con una nuova incredibile iniziativa: il camper-ambulatorio mobile che porta Talita Kum anche dove non c’è la possibilità di aprire un ambulatorio fisso aperto a chi ha perso le speranze di essere curato dalla sanità pubblica ma non può permettersi quella privata.

«Non vediamo l’ora di accogliere i primi pazienti – racconta il dottor Gianni Salis, coordinatore tecnico del centro medico gratuito che ha mosso i primi passi appena sei mesi fa e ha già raggiunto quasi mille prestazioni – il servizio sarà presentato ufficialmente alla popolazione il prossimo 19 dicembre ed è stato possibile farlo diventare realtà grazie al progetto “Comuni-Care” della Fondazione Intesa San Paolo che ci ha dato i fondi per acquistare un camper battezzato “Care-Van” per trasformarlo in ambulatorio. All’interno ci sarà lo spazio per il lettino del paziente da visitare e per tutte le strumentazione che volta per volta saranno caricate per allestire l’ambulatorio dello specialista che entrerà in azione». Ovvero si cambia volta per volta considerato il fatto che nel centro, dove sono operativi tanti specialisti, è stato assodato che non esiste settore dove l’utenza abbia un forte bisogno di sostegno.

I numeri

Giusto per dare qualche numero, delle 904 prestazioni effettuate dal giugno scorso, «i numeri maggiori si contano per ginecologia, oculistica e psicologia: hanno superato le 100 prestazioni ciascuna. E sono state oltre 50 le visite rispettivamente per cardiologia, chirurgia, dietologia e logopedia». Tutte specialità che col caravan arriveranno praticamente a domicilio: «Si partirà dai centri che hanno aderito al progetto Talita Kum, ovvero Carbonia, Gonnesa, Carloforte e Perdaxius che già mandano i pazienti nell’ambulatorio di Iglesias – continua Salis – ma è chiaro che la trasferta, seppur non lunghissima, per determinati pazienti può essere complicata. Ecco perché abbiamo pensato alla trasferta inversa». Il concetto della “montagna che va da Maometto” prima è stato messo nel libro dei sogni perché sembrava troppo complicato concretizzarlo, ma poi è finito nero si bianco per provare a farlo finanziare dal bando “Comuni-Care”: «Quando abbiamo avuto la certezza dei fondi non ci siamo più fermati: abbiamo ordinato il camper ed eccoci pronti a partire».

Gli obiettivi

Oltre a continuare a offrire le visite gratuite con i diversi specialisti e i servizi possibili grazie ai preziosi e instancabili infermieri, oss e volontari, Casa Emmaus ha ora deciso di lavorare anche alla prevenzione di varie patologie: «Sarà fondamentale la collaborazione delle scuole dei centri in cui sosterà il caravan – spiega meglio il medico – per esempio vorremmo lavorare alla prevenzione delle patologie della vista offrendo le visite gratuite ai bambini delle scuole materne che hanno un’età in cui una visita può essere determinante a individuare patologie con tempestività. Prevenzione che poi amplieremo ad altre patologie».

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