Turismo

La Sardegna piace anche in autunno 

Settembre e ottobre record (+10%), ma oggi scatta il taglio dei collegamenti aerei 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Non solo mare, grazie al cielo. La Sardegna piace sempre più come destinazione delle vacanze dolci in bassa stagione, con un +10% di presenze a settembre e ottobre, certifica Federalberghi, e un tasso di occupazione (cioè di camere assegnate) sopra l’80%. Tanto bene che, dice il presidente Paolo Manca, «soprattutto nelle strutture aperte tutto l’anno, siamo molto vicini alla piena occupazione». Numeri ben più positivi di quelli del 2024 (si era al +5% rispetto al ‘23), e se la vacanza in agosto resta sempre la preferita dagli italiani pur con meno giorni di permanenza e un calo dei consumi, i dati che registrano l’andamento degli ultimi anni rilevano il gradimento crescente dei turisti stranieri per la bassa stagione, viaggiatori che spendono di più e cercano vacanze con attività alternative.

La vocazione

Dunque la spinta alla tanto declamata destagionalizzazione è cominciata dal basso, con prospettive di un allargamento a novembre, peccato però che da oggi, fino a primavera inoltrata, la Sardegna sarà una destinazione meno raggiungibile visto il taglio dei collegamenti aerei. «Una ghigliottina», dice Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. Tra settembre e ottobre, sottolinea, «il livello di occupazione alberghiera si aggira intorno al 70%. Questo dato indica che Cagliari sta diventando una destinazione turistica riconosciuta e apprezzata anche per un’offerta variegata che si aggiunge al clima mite anche d’inverno». Collegamenti adeguati durante la stagione invernale, avvisa, «sono fondamentali». Intanto, «è necessario avviare una collaborazione pubblico-privata intercomunale, tra istituzioni e imprese, per il turismo nel sud dell’Isola». Appello ribadito nell’incontro convocato dall’assessora al turismo del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe sul progetto turistico territoriale “Destinazione Cagliari”.

Il clima è cambiato

L’impatto del cambiamento climatico impone una rimodulazione dell’offerta. «L’afa di agosto non è più tollerata dai turisti, mentre le temperature miti ci permetterebbero di sfruttare al meglio anche il periodo invernale», sottolinea Laura Zazzara, presidente dell’associazione “B&B in Cagliari e Sardegna”. Ad agosto, «c’è stato un calo del 10% rispetto agli anni passati perché sono mancati gli italiani, ma nei mesi di spalla stiamo registrando ottimi risultati». Ottimi risultati a settembre e ottobre, «con l’80% di riempimento. Certo, tutto costa meno e il clima è favorevole, ma tanto è dovuto agli eventi programmati, come i convegni e le manifestazioni sportive: in molte occasioni siamo andati in sold-out». Questo, dice Zazzara, «dimostra che, con eventi anche nel periodo invernale, se ci fossero i collegamenti aerei potremmo lavorare bene anche in bassa stagione».

Un concetto vecchio

Ciò a cui bisogna puntare, avvisa Paolo Manca, «è una stagionalità lunga e strutturata, capace di coprire almeno otto mesi all’anno, da aprile a novembre. Dobbiamo abbandonare il concetto di destagionalizzazione perché la clientela varia a seconda del periodo e, per esempio a ottobre, abbiamo gli stranieri che spendono di più, chiedono servizi di qualità e cercano ambienti naturali, paesaggio, buon cibo». Non solo mare e nuraghi, puntualizza il presidente di Federalberghi. «È fondamentale raccontare una Sardegna diversa, che offre natura, enogastronomia autentica, attività sportive e culturali. Una promozione che deve essere mirata e programmata, con un coordinamento regionale».

Il tessuto da preparare

La Regione, dice, «oggi è sulla buona strada, ma c’è ancora tantissimo da fare per creare un’offerta che garantisca almeno otto mesi di attività, un’Isola aperta che proponga anche a novembre tante possibilità di vacanza magari con il giro delle cantine, trekking, escursioni in moto, eventi sportivi, artigianato». Va preparato prima questo tessuto, poi verranno i collegamenti aerei. «Se si tiene chiuso, non possiamo certo pensare che siano le compagnie aeree a dire “mettiamo i voli”». Va prima messo in opera tutto ciò che risponde a una domanda del viaggiatore: cosa posso fare in Sardegna? «Diamogli proposte, raccontiamo cosa possiamo offrire anche in bassa stagione: potremmo arrivare tranquillamente a Natale».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

Accedi agli articoli premium

Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?
Sottoscrivi
Sottoscrivi