«Gli incivili non devono averla vinta: a mali estremi, estremi rimedi, applicherò il contributo ambientale». Il sindaco di Arbus, Paolo Salis, dopo le ripetute proteste dei cittadini e delle associazioni che gestiscono le località turistiche della Costa Verde sommersa di rifiuti, ha perso la pazienza: «Sono arrabbiato e profondamente deluso. In questa stagione balneare le ho provate tutte per risolvere un problema enorme, mantenere alto il decoro del nostro litorale. Azioni di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, multe, denunce e intensificazione dei controlli per individuare i responsabili. Sono stanco delle scuse, sono stanco di rincorrere soluzioni senza raggiungere l’obiettivo».
Il costo
La decisione del primo cittadino è arrivata nei giorni di Ferragosto, quando Pistis, il villaggio turistico più gettonato dai pendolari, è diventato una discarica a cielo aperto. Montagne di buste ovunque. Per la pulizia il Comune è stato obbligato a una bonifica, un intervento previsto dall’appalto del servizio porta a porta. «Il bando di gara - ricorda Salis - prevede 30 bonifiche gratuite l’anno. Le abbiamo superate. L’ultima ci è costata 700 euro, fondi pubblici che sborseranno i cittadini. In questo caso quelli che pagano la Tari, residenti, proprietari delle villette estive e operatori turistici». Il malcontento dei “virtuosi” sollevato anche sui social, sembrava potesse generare una frenata al malcostume del sacchetto selvaggio, una bruttura in un paesaggio incontaminato, persino ai piedi della splendide dune di sabbia. Così non è stato. In questi giorni un nuovo cumulo di rifiuti è apparso nel centro di Torre dei Corsari. Questa volta la società che gestisce il servizio è intervenuta prima che la montagnetta raggiungesse i tremila metri cubi di materiali raccolti a Pistis.
Il contributo
Immagini che macchiano un litorale unico, selvaggio, vincolato da sei aree di protezione ambientale. A Torre, già da Pasqua, i soliti ignoti avevano svuotato bidoni di olio esausto all’ingresso della spiaggia, zona ancora sotto il sigillo della Procura. «Non siamo rimasti a guadare – aggiunge Salis –. Gli agenti della Municipale, in collaborazione con gli operatori ecologici, hanno controllato i sacchetti dei rifiuti, per il momento sono oltre 30 quelli firmati dai proprietari con atti a loro intestati. La multa è pronta. Si continua a verificare. Purtroppo, abbiamo appurato che queste misure non bastano. L’aggravante è la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente. Alla fine ci rimette la gente perbene, che paga le tasse, che vuole vivere in un posto pulito». E il primo cittadino non ci gira troppo intorno: «Per questo ho pensato al contributo ambientale. Chi frequenta le nostre spiagge paga. Ingiusto addossare il costo del loro rifiuto alla comunità. Era previsto nel programma elettorale».
Al mare
Per i bagnini del Comune, la parola d’ordine è “rispetto”. «Ogni giorno - racconta Andrea Casula, 19 anni - diamo una mano per tenere pulita la spiaggia. A fine serata portiamo via bustoni pieni di vetro, plastica, lattine, carta, avanzi di cibo. Grazie alla disponibilità dei titolari dei chioschi e dei ristoranti li depositiamo nelle loro isole ecologiche». Il coordinatore del servizio, Matteo Melis, precisa: «Sia chiaro è un gesto volontario, il contratto non lo prevede. Un chiarimento non per vanto, ma per una risposta alle critiche mosse alle nostre torrette, da qualcuno considerate discariche, per via delle buste ammassate sul retro delle postazioni di avvistamento. Per fortuna il mare calmo di questa stagione ha permesso che questo potesse accadere con maggior frequenza. E se tutti, ciascuno per la sua parte, prendessimo a cuore il decoro dei luoghi di vacanza?».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi