Il 17 agosto 2010, dopo un ricovero all'ospedale Policlinico Gemelli di Roma, Francesco Cossiga muore in seguito a un infarto e a complicazioni legate a problemi respiratori.

Eletto al primo scrutinio ottavo presidente della Repubblica il 24 giugno 1985, il politico sassarese nasce il 26 luglio del 1928 ed è lontano parente (cugino di terzo grado) di Enrico Berlinguer.

Si dedica alla politica fin da ragazzo, iscrivendosi a 17 anni alla sezione cittadina della Democrazia Cristiana.

Poi, a 30 anni, l'approdo a Roma: deputato nel 1958, sottosegretario alla Difesa nel governo Moro (1966), ministro della Pubblica amministrazione prima e poi, nel 1977, ministro dell'Interno.

Anni controversi e segnati dal terrorismo delle Brigate Rosse, che nel 1978 arrivano a rapire il suo compagno di partito Aldo Moro.

Per quel sequestro e per lo scandalo dell'organizzazione paramilitare Gladio, gli vengono mosse accuse pesantissime, come quella di essere tra i depositari di molti misteri dell'Italia di quel periodo.

Nel 1979 diventa presidente del Consiglio dei ministri e nel 1985 capo di Stato: da presidente della Repubblica fa sentire la sua voce nell'agone politico. Si fa promotore della riforma del modello di governo e per questo viene soprannominato il "Picconatore".

Si dimette il 25 aprile del 1992, tre mesi prima della fine del suo mandato, in piena Tangentopoli.

(Unioneonline/F)

Agosto 2019

Luglio 2019
© Riproduzione riservata